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StadioNUL Radulescu, ore 21

Roma, il momento del decollo: contro il Cluj per ipotecare la qualificazione

Una squadra in grande emergenza è da ieri in Romania per chiudere subito la questione passaggio ai sedicesimi di finale. Fonseca vara la difesa a quattro

La Roma durante la rifinitura a Trigoria in vista della partenza per Cluj, di LaPresse

La Roma durante la rifinitura a Trigoria in vista della partenza per Cluj, di LaPresse

26 Novembre 2020 - 10:07

Preceduti dal minuto di silenzio che anche allo Stadionul Radulescu si osserverà in omaggio alla scomparsa del più grande di tutti, i giocatori della Roma affronteranno stasera il Cluj per la quarta giornata del girone di qualificazione ai sedicesimi di Europa League. La situazione alla vigilia è piuttosto rosea: dopo due vittorie e un pareggio, la Roma guida il gruppo con 7 punti, davanti a Young Boys e Cluj con 4, chiude il Cska Sofia con il punto guadagnato proprio all'Olimpico.

Una vittoria stasera, nel gelo della regione della Napoca/Transilvania (temperatura vicina allo zero all'ora della partita), consentirebbe alla squadra di Fonseca (che scenderà in campo dopo aver conosciuto il risultato della sfida di Sofia) di ipotecare il passaggio del turno (in caso di vittoria del Cska in Bulgaria) o addirittura conquistare in anticipo la qualificazione se gli svizzeri uscissero da Sofia con un risultato positivo: a quel punto solo il Cluj potrebbe raggiungere quota 10 delle ultime due, ma avendo perso entrambi i confronti diretti. Si potrebbe invece complicare la situazione se la Roma uscisse sconfitta dal Radulescu: si potrebbe stare in tre a quota sette dopo quattro giornate e diventerebbe decisiva la sfida tra una settimana con gli svizzeri. Per evitare problemi, insomma, soprattutto per la prospettiva di giocare nove partite in ventisette giorni, sarebbe il caso di chiudere subito il discorso, bissando il largo successo del 5 novembre (5-0, con la doppietta di Mayoral) e tornando a casa con i tre punti.

L'incertezza è data soprattutto dall'emergenza per l'incredibile concomitanza di contrattempi che ha messo fuori causa cinque dei sei difensori centrali. Chiunque giocherà, dovrà dimostrare che la squadra ha assunto ormai una dimensione internazionale che la pone al riparo da qualsiasi sgradevole sorpresa. In questo stesso stadio la Roma ha giocato già due volte: nel 2008 si vinse 3-1 (con doppietta di Brighi e gol di Totti), nel 2010 finì 1-1 (a segno Borriello). L'anno scorso invece i granata fecero lo scherzetto alla Lazio, battendola 2-1 (gol di capitan Deac e Omrani) e estromettendola dalla competizione. In casa sono una squadra autorevole, ma stanno perdendo colpi e hanno perduto le ultime due sfide in campionato (e ora sono scesi al terzo posto, dopo aver vinto gli ultimi due titoli). Con lo Young Boys hanno pareggiato 1-1.

Il 5-0 dell'andata rappresenta la peggior sconfitta europea nella storia della squadra romena. Alla vigilia della sfida venne a mancare Gigi Proietti, e il magone non è ancora passato. Stasera si giocherà all'ombra dell'ingombrante ricordo di Diego Armando, che diventerà ancora più sentito domenica sera, nel confronto proprio contro il Napoli al San Paolo, prossimo stadio Maradona. Sono giorni decisivi per capire lo spessore della Roma che in poco più di una settimana si giocherà il passaggio del turno europeo e affronterà due delle squadre di vertice in serie A (dopo il Napoli, il Sassuolo).

Se verrà prolungata la serie positiva, diventerà assai probabile che la qualificazione ai sedicesimi e la candidatura a un posto di vertice in campionato saranno due realtà non più discutibili. Sarebbe una clamorosa rivincita per Fonseca, messo in discussione con troppa leggerezza dalle fazioni giornalistiche di una città ancora troppo sensibile alle oscillazioni emotive, per cui basta un pareggio per ritrovarsi nella polvere e una vittoria per volare nella stratosfera. Lui vola basso, ma questo è il momento del decollo. Ancora un po' e non ci si potrà più nascondere. Il divertimento inizia adesso.

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