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Analisi tattica

Fonseca lavora alla difesa a 3, ma la Roma resterà a 4

Il sistema di gioco principale rimarrà il 4-2-3-1, ma la linea ha acquisito maggiori competenze con le prove a Trigoria impostate dal tecnico

11 Giugno 2020 - 11:46

«Fino a poco tempo fa la difesa a tre era quella che ti garantiva una diversa solidità difensiva. Oggi si può dire che questo sistema di gioco si può considerare anche molto in chiave offensiva. E penso che anche la Roma potrà usarlo. Qui è troppo difficile giocare tra le linee e dentro, se vogliamo giocare di più sugli esterni potremmo utilizzarlo. E nella costruzione a tre potremmo anche essere facilitati. In più per le marcature preventive sarà più facile organizzarsi». Era lo scorso 10 aprile quando Fonseca rispose alle domande del Romanista in pieno lockdown. Nel dramma delle conseguenze della pandemia, come ogni altro allenatore, anche Fonseca ha cominciato a ripensare alla sua squadra, cercando di sfruttare il tempo trascorso a casa per esplorare almeno sul piano teorico tutte le possibilità in vista di una eventuale ripartenza. Così, da quando la squadra è tornata al lavoro collettivo e tattico (due settimane) sono state diverse le esercitazioni impostate sulla difesa a 3.

Eppure Fonseca sa che difficilmente l'anima della squadra potrà cambiare. Il tecnico portoghese resta convinto che il sistema più adatto per i giocatori che ha a disposizione sia il 4231 e da lì la Roma ripartirà. Però il bagaglio di conoscenze accumulate in questo periodo, prima nella parte teorica nei giorni del lockdown, poi nelle prove sul campo di queste settimane, tornerà utile quando ci sarà necessità di cambiare qualcosa magari nel corso delle partite. E se è sicuramente presto per parlare di mercato - lo ha spiegato bene Petrachi nella sua intervista a Sky: un parametro zero tipo Pedro sarà comunque sempre un obiettivo della Roma, ma al momento è difficile impegnarsi in maniera più incisiva - non lo è sicuramente per la valutazioni dei talenti che stanno sbocciando in giro per l'Europa.

Ce n'è uno in particolare che Fonseca conosce molto bene e che nelle scorse settimane è già stato accostato alla Roma. Si tratta del biondissimo attaccante ucraino classe 2001 Mykhailo Mudryk, un talento puro di piede destro, lanciato dal tecnico portoghese in prima squadra già due anni fa, quando era ancora all'under 17. Lo hanno notato anche all'Atalanta, che ha incontrato lo Shakhtar under 21 in Youth League: nella gara di Bergamo, Mudryk ha battuto un rigore regalando in realtà un assist a sorpresa per il suo compagno Sudakov, che ha portato gli arancioni in vantaggio. Nel suo campionario, il biondo ucraino ha mezzi tecnici impressionanti e un'accelerazione bruciante alla Neymar. Fonseca da lontano ne sta valutando i progressi. Il suo difetto però pare che sia nel carattere. Secondo alcuni report, infatti, la mancanza di umiltà rischia di compromettere quanto di buono potrebbe fare sotto il profilo tecnico. E questo lo allontanerebbe dalle grandi squadre. Roma compresa.

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