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Tifo, cori e romanismo: la vigilia del derby con i 1.500 a Trigoria

C'erano tutti i gruppi della Curva Sud, tante famiglie e bambini. L'abbraccio dei tifosi per caricare la squadra. Fonseca: «Mai un’emozione così grande»

26 Gennaio 2020 - 09:39

«In tutta la mia carriera non ha mai visto un sostegno così, mi avete fatto venire i brividi», ha scritto ieri Fonseca su Instagram: non era mai stato a Roma, non aveva mai conosciuto i tifosi della Roma. Solo qui poteva trovare 1.500 cuori cantare all'unisono per incitare la squadra in vista del derby. Un derby che arriva in un momento di difficoltà, con gli altri in un ottimo stato di forma e dopo un inizio 2020 decisamente deludente. Non contano i risultati, c'è prima la Roma per quelli che si sono riuniti a partire dalle 10.30 nel piazzale Dino Viola, proprio di fronte al centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria.

Alla faccia della tensione che avrebbero potuto creare gli striscioni contro Rocca e Zaniolo apparsi nella notte da quelle parti, la mattinata è stata un inno all'amore e al romanismo. C'erano tutti i gruppi della Curva Sud, hanno guidato l'attesa che attesa non era, ma solo un modo di far sentire alla squadra la vicinanza del suo popolo. Tra un "Forza Roma alè" e gli immancabili cori sfottò perfetti per il momento, quel migliaio abbondante di tifosi è rimasto nel piazzale per oltre due ore, finché non sono stati aperti i cancelli del campo "Di Bartolomei" del Fulvio Bernardini. Aspettavano tutti quel momento, entrare per essere ancora più vicini alla squadra. Si sono disposti sulla tribuna senza mai smettere di cantare per i propri colori e dopo quasi trenta minuti gli uomini di Fonseca al loro arrivo si sono trovati di fronte a uno spettacolo giallorosso, quello che ha dato i brividi all'allenatore. «Grinta, cattiveria e sudore. Noi con la voce, voi con il cuore» diceva uno degli striscioni esposti sulla grata che separa il campo dalla tribuna: un messaggio chiaro e preciso, utile a far capire quanto la partita di oggi sia importante per chi con la Roma c'è cresciuto (citando uno dei cori).

I tifosi giallorossi all'interno di Trigoria

«Lo sai che ci sarò in ogni momento», non è una frase detta tanto per dire e i tifosi lo hanno dimostrato ancora una volta. I tifosi si aspettavano che la squadra rimanesse un po' di più di pochi minuti davanti ai loro occhi, ma la cosa certa è che il messaggio è arrivato a destinazione, sperando di vedere la risposta giusta nella sfida sul prato dell'Olimpico, con «impegno, sudore e rispetto per la maglia».
Nessun disordine, nessuna tensione e nessun problema. Solo tanto romanismo in una mattinata d'amore giallorosso da brividi a Trigoria.

«Noi c'avemo Nicolò»

«Vincete per Zaniolo»: un altro striscione messo davanti agli occhi della squadra (e forse non solo) al campo Di Bartolomei. Con lui i romanisti stanno creando un legame particolare e si è visto anche quando lo sfortunato trequartista ha lasciato il centro sportivo intorno alle 15. «Che ce frega di Ronaldo noi c'avemo Nicolò», cantava chi ha aspettato fino all'uscita dei giocatori e lui ha risposto fermandosi a lungo per accontentare tutti con foto e autografi. Un altro acclamatissimo è stato il tecnico Fonseca, sceso dalla macchina per fermarsi con i tifosi che tanto lo stanno emozionando. Lo emoziona l'amore di un popolo per un ventenne arrivato dall'Inter che è tanto forte quanto sfortunato, che però può permettersi di baciare una «maglia storica», lo emoziona la voglia di stare vicino a una squadra al di là dei risultati e delle aspettative nel momento che conta di più. Lo emoziona il romanismo dei 1.500 di ieri a Trigoria e di quelli che saranno all'Olimpico, quel romanismo che difende i colori di una fede e di una città intera.

Uno degli striscioni esposti al campo "Di Bartolomei"

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