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Il caso

Sampdoria-Roma, "buu" a Vieira: il club giallorosso si scusa

L’Ansa riferisce: “Insulti razzisti”, il giocatore e il 4° uomo confermano. Duro comunicato della società: «I responsabili saranno individuati e messi al bando»

Il settore ospiti di Marassi, di LaPresse

Il settore ospiti di Marassi, di LaPresse

21 Ottobre 2019 - 08:38

L'Agenzia Ansa ha riferito che più volte ieri a Genova nel corso del primo tempo "si sono sentiti cori razzisti nei confronti di Vieira provenienti dal settore ospiti". L'arbitro Maresca ha rassicurato il giocatore prima dell'intervallo (i due sono tornati verso gli spogliatoi parlottando e il direttore di gara avrebbe assicurato un intervento in caso di insulti reiterati) e il quarto uomo ha preso nota per il referto. A fine gara la Roma ha provveduto con una nota a scusarsi con il giocatore (che ha anche dichiarato di aver sentito i cori ma di non volerne parlare) specificando che «la Società non tollera alcun genere di razzismo e supporterà le autorità nell'individuare e mettere al bando i responsabili degli insulti razzisti nei suoi confronti».

Ma noi restiamo perplessi. Perché per tutta la partita si è sentito un gran tifo, da una parte e dall'altra, ma c'è sfuggito il particolare dei «buu». Il che ovviamente non significa che non ci siano stati. Abbiamo annotato le dure contestazioni di casa per il presidente Ferrero e il sostegno convinto della gradinata blucerchiata per tutta la gara, ma soprattutto quello dei 2000 tifosi giunti da Roma: e scriviamo «soprattutto» perché la postazione della nuova tribuna stampa del Ferraris è proprio accanto al settore ospiti.

Uno degli episodi in cui sarebbero partiti gli insulti è in occasione dell'ammonizione per il guineano, al 5' minuto: non fidandoci solo delle nostre orecchie - che lì per lì evidentemente non avevano percepito nel mare di fischi delle due tifoserie (una contrariata per l'ammonizione, l'altra per la promettente azione fermata) la particolare connotazione sonora ben più odiosa del monosillabo incriminato - abbiamo risentito le registrazioni del fatto.

E in effetti sì, si percepiscono forti ululati di disapprovazione, ma ci vorrebbe un esperto di fonia per distinguere un suono dall'altro. Sia chiaro: anche un solo idiota che nel 2019 ancora ritenesse di poter insolentire un avversario dandogli della scimmia non dovrebbe trovar posto non solo in uno stadio ma anche nel consesso della società civile, ma se si tira in ballo ogni volta la questione "razzismo", minacciando chiusure di curve, tribune o interi stadi, o schedando le tifoserie, si rischia di perdere di vista l'obiettivo. Si vogliono bandire i razzisti e gli incivili dagli stadi? Basta destinare le numerose telecamere ad altissima definizione di cui ormai sono provvisti i servizi di sorveglianza di tutti gli stadi alla individuazione dei soggetti responsabili.

Alla fine viene quasi da esprimere solidarietà a Ferrero, un soggetto per cui non proviamo epidermica simpatia, che prima della partita, durante e dopo si è preso pesantissimi insulti dell'intero stadio di casa, e nel post partita anche di qualche romanista mentre da solo passeggiava sul prato col telefono in mano: ma su questo nessuno ha avuto niente da ridire.

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