Bandiere e sciarpe al vento, Glasgow è tutta giallorossa
Davvero imponente la scenografia dei tifosi di casa, incessante il supporto dei 2000 arrivati dalla capitale
(GETTY IMAGES)
Un popolo in festa sotto un cielo scozzese. Mani che danno ritmo all’emozione, applausi e cori per gli uomini che hanno portato la Roma al successo in campo internazionale e rimesso in carreggiata un cammino europeo iniziato in salita. Non si può partire dalla fine nel raccontare la notte da sogno dei circa 2000 tifosi giallorossi che in ogni modo possibile (voli, treni e van) avevano raggiunto l’epicentro del calcio scozzese. Ospiti in uno dei templi che Glasgow custodisce da decenni con gelosia, in un ambiente caldo e allo stesso tempo molto arrabbiato e deluso. Delusi dal board (contestato duramente con striscioni poi rimossi) e dal mancato ritorno sulla panchina di Gerrard. Ma tutto questo era stato accantonato per un’imponente scenografia di inizio gara: un gladiatore con lo scudo impreziosito dallo stemma dei Rangers, davanti ad un Colosseo conquistato da bandiere britanniche. Decibel alle stelle, contrastati dall’inno giallorosso intonato da tutto il settore.
Ci hanno pensato poi Soulé e Pellegrini a indirizzare la notte verso le tinte giallorosse, permettendo alla festa romanista di svilupparsi a pieno. Cori, applausi ad ogni angolo conquistato e il ringraziamento finale reso alla squadra, con orgoglio e fame ritrovata. Tutti compatti, sotto il simbolo della Lupa, a godersi la vittoria ma con lo sguardo più alla Luna che al dito, agli orizzonti ancora non esplorati, alle prospettive di stagione che possono ancora svilupparsi. “Noi staremo ad aspettare, un tricolore giallorosso per gli ultrà”, si canta a fine gara, mentre i giallorossi rientrano negli spogliatoi. Perché la notte di Glasgow è dolcissima, ma è anche il momento più giusto per alimentare certi sogni. E l’Udinese di Zaniolo è già lì, dietro l’angolo.
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