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C'è Fiorentina-Roma: sperando di sciogliere tutti i nodi del pettine

Stadio Artemio Franchi, ore 15. Bisogna riscattare Lille e qualche umiliante sconfitta: Pioli gongolò la sera del 7-1 di Coppa Italia, l’anno scorso con Juric finì 5-1

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
05 Ottobre 2025 - 06:00

Chissà se avrà ancora voglia di ridere al termine della partita Stefano Pioli. Di quella sera ci ricordiamo bene del suo largo sorriso. Per rinfrescargli la memoria potrebbe chiedere informazioni a Edin Džeko, che oggi siederà in panchina accanto a lui, ma quella sera fu in qualche modo “complice” di una storica disfatta che la Roma subì a Firenze in Coppa Italia, in uno di quei risultati che in qualche modo è entrato nel pantheon degli anti-romanisti. Era il 30 gennaio 2019, la Roma di Di Francesco si stava squagliando, in uno di quei fenomeni periodici che capitano in questa città e a questa squadra quando le micce che a volte vengono accese sulle sterpaglie inizialmente senza alcun motivo razionale piano piano propagano il fuoco fino a rendere impossibile qualsiasi possibilità di intervento. La Roma andò a Firenze sperando di qualificarsi per la Coppa Italia, mettendo nel mirino un obiettivo possibile, visto che la Champions sfiorata l’anno precedente non lo sembrava (e di lì a poco fu eliminata dal Porto, dopo gravi errori arbitrali, e Di Francesco ci rimise la panchina, neanche un anno dopo il trionfo sul Barcellona). E invece tornò dalla gita in Toscana con una sconfitta umiliante, 7-1, con Dzeko espulso dopo essere stato protagonista di un principio di rissa con Cristante. Una prestazione ingloriosa, una piccola macchia sul curriculum splendente di uno straordinario calciatore che oggi incrocerà ancora il suo sguardo con i pochi tifosi della Roma ammessi al Franchi. 

Sorrise molto, Pioli, alla fine di quella partita, gongolando per un risultato che in qualche modo lui ritenne figlio delle sue straordinarie idee tattiche e che invece aveva molto più a che fare con il progressivo discioglimento di quella Roma in una stagione davvero complicata. Sorrise molto, Pioli, salvo poi vivere come un incubo i mesi successivi di quella stagione in cui alla fine la Fiorentina sfiorò la clamorosa retrocessione. Pioli è tornato a Firenze, richiamato dai suoi dirigenti a rianimare una squadra che proprio non riesce a decollare, nonostante gli ingenti investimenti del proprietario americano, da un po’ di tempo assai meno presente e ciarliero di prima. Eppure le cose non funzionano ancora per la Viola, tanto che in diversi sono pronti a scommettere che se dovesse andar male la partita oggi pomeriggio con la Roma, Pioli potrebbe persino rimetterci il posto (e De Rossi si è appena liberato del contratto con la Roma...). 

La partita di oggi ha un pronostico assai incerto: secondo i bookmakers la Roma è leggermente favorita (2,40) rispetto alla vittoria dei padroni di casa (3) e al pareggio (3,30). Ma è sicuramente una sfida tra due squadre alla ricerca di se stesse. Da una parte la Fiorentina che non è riuscita ancora a vincere una partita (ne ha pareggiate tre, con Cagliari, Torino e Pisa, e perse due, in casa, con Juventus e Como), dall’altra la Roma prima in classifica, eppure stordita da due sconfitte casalinghe (con il Torino e, giovedì, contro il Lille) che hanno spento l’ entusiasmo nascente. Come altre volte è accaduto, l’ultima gara prima della sosta sembra uno scoglio a cui aggrapparsi per restare tranquilli due settimane. L’anno scorso la Roma perse in un’altra maniera umiliante, 5-1. Gasperini e Pioli si sono incontrati già 27 volte e Pioli è in vantaggio 11 a 9. Bisogna accorciare le distanze.

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