AS Roma

Non solo Rudi Garcia: Lille serbatoio di talenti

Nel 2013 dai “Mastini” alla Roma. L’ultimo titolo con Maignan, Celik e Ikoné

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
02 Ottobre 2025 - 07:00

Maignan; Celik, Pavard, Dante, Abidal; Renato Sanches, Cabaye, Payet; Leao, Osimhen, Hazard. Allenatore: Rudi Garcia. In panchina: Lichtsteiner, Digne, Rami, Michel Bastos, Gabriel, Gervinho, Pépé, Ikoné, Origi.
Non male, vero? È un’ipotetica top -11 (con tanto di allenatore e calciatori a disposizione) del Lille del XXI secolo. Che in Alta Francia facciano le cose per bene in termini calcistici è ben chiaro, altrimenti non avrebbero vinto due volte negli ultimi 15 anni la Ligue 1, campionato generalmente dominato in tutto e per tutto dal Paris Saint-Germain. I “Mastini” (soprannome che deriva dal loro simbolo) ci sono riusciti grazie alla progettualità, all’investimento nel settore giovanile, a un grande lavoro di scouting e a due tecnici capaci di tirare fuori il meglio dai loro calciatori. Il primo lo conosciamo bene: Rudi Garcia, approdato a Roma nell’estate del 2013 dopo aver fatto la storia a Lille. Nel 2010-11 i rossobiancoblù vincono il campionato, a 57 anni dall’ultima volta: in quella squadra militano Gervinho (che raggiungerà Garcia a Roma dopo la parentesi all’Arsenal), Eden Hazard, Adil Rami e Yohan Cabaye, giusto per fare qualche nome. Quel Lille fa il double, portandosi a casa anche la Coppa di Francia. Esattamente dieci anni più tardi, il tecnico che si consegna alla storia è Christophe Galtier, che la Roma ha incrociato quest’estate sulla panchina del Neom. Pure nel 2020-21 la squadra è ricca di talenti, molti dei quali approderanno di lì a poco in Serie A: il portiere Mike Maignan (Milan), l’ala destra Ikoné (Fiorentina e Como), il terzino sinistro Bradaric (Verona), il centrale Adama Soumaoro (Genoa e Bologna) e Jonathan David, approdato quest’estate alla Juventus. E poi il nostro Zeki Celik e l’ex romanista Renato Sanches, oggetto misterioso della stagione 2023-24 nella Capitale. Alcuni il Lille se li è cresciuti in casa, altri è andati a scovarli in giro per la Francia e per il mondo. Riuscendoci benissimo, perché tra i tanti volti noti citati finora, ce ne sono altri due che non hanno vinto il campionato in Francia, ma che lo hanno fatto qui in Italia: Rafael Leao con il Milan e Victor Osimhen con il Napoli, di fatto avvicendatisi nei Mastini nell’estate del 2019. Insomma, il direttore dell’area professionale Franck Béria e tutti i suoi collaboratori sanno come scovare talenti, e continuano a dimostrarlo di anno in anno.

Un po’ di storia

Del resto non può essere un caso se il Lille ha partecipato a una competizione europea in sei delle ultime sette stagioni, compresa quella attuale, che l’ha vista tornare in Europa League dopo cinque anni. Una presenza fissa, stabilmente al vertice del campionato francese, che l’anno scorso è arrivata quarta a pari merito col Nizza, ma di fatto quinta in virtù degli scontri diretti. 

Sono in totale 20 le partecipazioni dei Mastini alle competizioni UEFA, compresa la Coppa Intertoto (vinta nel 2004). Del resto il club è stato fondato relativamente tardi, nel 1944: come nel caso della Roma, fu una fusione a far sì che nascesse lo Stade Lillois, che nel corso degli anni ha cambiato diverse denominazioni. Gli albori coincisero con l’età d’oro; tra il 1944 e il 1955 vinsero due campionati e cinque Coppe di Francia, salvo poi retrocedere e iniziare un continuo andirivieni tra prima e seconda serie francese. Ma negli Anni 2000 il Lille è tornato con prepotenza alla ribalta, complice l’acquisto della società da parte del produttore cinematografico Michel Seydoux. Nel 2020, mentre iniziava la cavalcata che l’avrebbe portata alla conquista del suo quarto titolo nazionale, gli oltre 120 milioni di euro di debiti nei confronti della Elliott Management hanno portato alla vendita del Lille alla Merlyn Advisors, fondo di investimento con sede in Lussemburgo. Vinto il campionato, i Mastini hanno ottenuto un deludente decimo posto, a seguito del quale sono arrivati un quarto e due quindi posti. 

La stagione attuale è cominciata in maniera altalenante: 10 punti nelle prime 6 giornate della Ligue 1, e in mezzo il successo nel turno inaugurale di Europa League contro i norvegesi del Brann (2-1). L’obiettivo è quello di essere competitivi per il vertice in patria e di andare il più avanti possibile in Europa: la speranza è che la sfida col PSG in programma domenica sera possa distrarre un po’ i Mastini oggi.

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