Nella calda giornata storta, la Sud non si arrende mai
Oltre 62 mila per il 72° sold out della gestione Friedkin. Delusione generale, ma il tifo resta sempre incessante

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Prima di pranzo, si ricomincia. Roma-Torino delle 12.30 inizia con il grande caldo della coda dell’estate e la gente che si affretta a prendere posto sugli spalti dell’Olimpico nei minuti proprio precedenti la gara. 62.635 gli spettatori nell’impianto del Foro Italico, segnalato come 72° sold out dell’era Friedkin, ancora un pienone e prove generali per il derby di domenica prossima che si giocherà allo stesso orario. In tribuna c’è Bailey, che si spera possa presto essere l’arma in più per una squadra che, se non girano gli assi argentini, appare priva di spunti e strappi.
La Roma infatti torna all’Olimpico dopo la sosta con il punteggio pieno, ma le polveri sono svuotate e si intuisce subito che è una giornata storta e Gasp incappa di nuovo nel tabù Baroni. Il primo tempo è sonnolento, il gioco è spezzettato e fa il gioco del Torino, venuto nella Capitale con l’unico intento di speculare.
Delusione a metà tempo per l’uscita dal campo di Dybala, ma fiducia per l’ingresso di Ferguson: la Roma la vuole sbloccare. Ma la gelata arriva per il gol di Simeone. La Sud non smette il suo coro incessante e alza i decibel per incoraggiare la squadra dopo lo svantaggio.
Si chiude nella frustrazione di un giro palla sterile di fronte all’area del Torino chiuso a riccio e intento, nel secondo tempo solo a perdere tempo. Ma soprattutto si chiude con la squadra che esce senza fischi, nonostante il risultato inaspettato e deludente e la prestazione incolore. Incidente di percorso, si potrebbe dire. Anzi, è la squadra a ringraziare la curva per l’incitamento costante. Infine il monito della Sud prima del rientro negli spogliatoi: domenica c’è il derby, occhio.
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