AS Roma

Dovbyk osservato speciale

250 tifosi per l’allenamento aperto: autografi e foto coi giocatori. Lo staff guida Artem nei movimenti

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
08 Agosto 2025 - 06:00

Il calendario dice 7 agosto, il cielo suggerisce 15 novembre. Non è stato clemente coi 250 tifosi romanisti presenti al St George’s Park il meteo inglese, che fin qui aveva lasciato tutto sommato in pace il ritiro romanista a Burton upon Trent. Sotto un diluvio estivo, che sa di ossimoro ma da queste parti è quotidianità, ieri pomeriggio la Roma è scesa sul campo 6 del centro federale inglese. L’inizio dell’allenamento era previsto per le 16 (orario italiano), ma la seduta video ha tardato di quasi 40 minuti (probabilmente c’era molto da vedere dopo Aston Villa-Roma) l’inizio del lavoro vero e proprio sull’erba.

Gruppo diviso in due: da una parte chi aveva giocato almeno un’ora a Walsall, dall’altra tutto il resto della rosa a disposizione. Per questi ultimi, in realtà, si trattava della seconda seduta giornaliera, dopo il lavoro atletico al mattino. Ancora assenti Dybala, Ferguson e Ndicka. L’ivoriano in mattinata si era sottoposto a risonanza magnetica, che ha escluso lesioni muscolari. Sospiro di sollievo per Gasperini, che a Roma-Bologna in difesa dovrà già fare a meno dello squalificato Celik. Presto Evan tornerà in gruppo, così come la punta irlandese e la Joya. Tornando all’allenamento, dopo il riscaldamento e qualche esercitazione (calcio-tennis e torello per i due gruppi), Gasperini ha richiamato i titolari di Walsall in palestra, per proseguire lì il lavoro atletico. Prima di lasciare il campo, Mancini, Koné, El Aynaoui e Hermoso, col permesso dello staff, si sono fermati qualche minuto a scattare foto e firmare autografi ai romanisti presenti. Tutti al riparo dalla pioggia, eccezion fatta per i non titolari e Dovbyk.

Mentre i primi hanno avuto modo poi di divertirsi in una partitella a campo ridotto 7 contro 7 che, vedendo le formazioni, sapeva più di un attacco contro difesa, Artem è rimasto in disparte, nell’altra metà campo, con alcuni membri dello staff e l’interprete. Prima alcuni lavori, insieme a Celik e Wesley, sull’attacco alla profondità, per far capire anche agli esterni come servire la punta ucraina. Poi un focus sulla precisione, con delle porticine installate sul verde prato bagnato del St George’s. Infine, dopo aver salutato anche gli ultimi compagni, altri 5 minuti da solo con lo staff tecnico, confrontandosi e studiando ogni movimento da fare in campo durante la partita.

D’altronde Gasperini ce l’aveva detto all’inizio di questo ritiro, parlando di Dovbyk: «Lavoro molto sullo smarcamento, è quello che ti permette entrare nel gioco. È come nella musica, se tutti gli strumenti non sono accordati, il risultato finale è rovinato». Il liutaio Gasp continua a lavorare sul suo numero 9, aspettando di sentire il suono giusto, quello della palla in fondo alla rete.

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