Volti vecchi, fasce nuove. Gasperini testa le soluzioni
Da Rensch-Angeliño a Elshaarawy-Soulé. Il tecnico giallorosso fa le prove, aspettando l'arrivo di Wesley

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Terzini o esterni, poco cambia. Con Gasp, il risultato è assicurato: vieni dal “nulla”, arrivi a toccare vette altissime. Prova ne è l’Atalanta. Hateboer e Gosens in principio, Bellanova e Zappacosta per ultimi. Il numero di giocatori di fascia rigenerati, nei 9 anni alla Dea, è spropositato. Uno dei tanti marchi di fabbrica; il fulcro, spesso, di quello che è l’intenso e propositivo modo di fare gasperiniano. Ecco: l’intento, probabilmente, col passaggio alla Roma non è cambiato. Tant’è che in quel di Trigoria si attende con trepidazione l’approdo di Wesley: giovane, pimpante e, si spera, forte, per citare proprio il tecnico di Grugliasco. Si era detto preoccupato; nel bramare i rinforzi, ha dovuto adattarsi alle esigenze. Dunque, non solo l’attacco (dove, senza Dovbyk, ieri Ferguson è partito col botto); pure le fasce, sostituite (non certo per usura) tra un’amichevole e l’altra.
Camaleontici
Dal 1’, col Trastevere, c’erano a destra Rensch e Angeliño. Avevano poi fatto comparsa, alternandosi, anche i giovani Sangaré e Reale. E senza dimenticare l’assenza obbligata di Salah-Eddine. Contro l’UniPomezia, cambio di abito. Ed è toccato a chi spesso si ritrova ad agire avanzato, magari dietro la punta, e ha compiti quasi interamente votati all’attacco: a destra El Shaarawy; dall’altra parte Soulé. Non una novità. Perché già in passato era accaduto. All’argentino, proprio nella stagione appena trascorsa, quando con Ranieri aveva giocato sulla destra (e fatto parecchio bene) nelle battute finali del campionato. Propositivi, tutti parte integrante del gioco offensivo della Roma. Non solo loro: pure Abdulhamid ha fatto la sua comparsa, senza incidere. Resta calcio di luglio. Neanche d’agosto. E chissà, alcuni di loro potrebbero ritrovarsi lontano dalla Città Eterna. Restano, a ogni modo, indicazioni importanti.
Aspettando il sole
Volti vecchi, fasce nuove. O quasi. In parte, sì: il brasiliano del Flamengo cambierebbe qualcosa, forse (ma anche senza) un titolare a regnare sulla destra. Nel frattempo, si studia. Sul campo. Dentro uno, fuori l’altro. Sovrapposizioni, polmoni. Anche qualche azione da esterno a esterno, caratteristica particolare del luogo (quando c’è Gasperini). Solo calcio estivo. Ma materiale su cui lavorare. Approfonditamente
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