Carismatico e roccioso, Ghilardi studia da “Mancio"
Il difensore toscano, cresciuto nella Viola, ha dovuto salutare per spiccare il volo

(GETTY IMAGES)
La sua storia ricorda a tratti quella di Gianluca Mancini: e non soltanto perché Daniele Ghilardi è nato a Lucca, a neppure 30 chilometri da Pontedera, dove ha visto i natali il numero 23 giallorosso. Anche il roccioso centrale classe 2003, obiettivo della Roma per rinforzare la retroguardia, cresce nelle giovanili della Fiorentina, proprio come il collega più esperto, e proprio come lui deve però andare altrove per sbocciare. Il club viola preferisce non puntare sul ragazzo, che dopo dieci anni a Firenze fa le valigie: nel gennaio 2022 approda in prestito al Verona, che in estate lo riscatta a titolo definitivo. Eppure, i primi mesi in Veneto non sono semplicissimi: per la prima volta Daniele si trova davvero lontano da casa, in una realtà totalmente nuova. «Devo quasi tutto al Verona – dirà in un’intervista – perché in Primavera non stavo andando bene e mi sentivo un po’ giù. Devo ringraziare il direttore Margiotta e mister Corrent, perché se sono qui è grazie a loro».
Nel 2022, il club gialloblù decide di fargli fare le ossa: Mantova, in C1, è una buona piazza dove crescere. E Daniele, che da ragazzino faceva l’attaccante, dimostra di essere un centrale non solo forte fisicamente, ma anche intelligente e dotato di carattere. In Lombardia totalizza 25 gare (con un gol), quindi dalla C1 passa alla Serie B: nell’estate del 2023 è la Sampdoria di Pirlo a prelevarlo, sempre in prestito, ma stavolta con l’obbligo di riscatto in caso di promozione dei blucerchiati in A. Salta soltanto una gara in tutta la stagione, totalizzando 40 presenze e segnando una rete, ma la corsa della Samp si ferma ai playoff: Ghilardi, che nel frattempo si è conquistato anche la maglia dell’Under 21, torna di nuovo al Verona.
All’inizio il tecnico Zanetti gli preferisce Frese, Dawidowicz, Coppola e Magnani. Il 4 ottobre 2024, nella sfida casalinga contro il Venezia, reduce da tre ko di fila Zanetti decide di cambiare, e lancia dal 1’ Ghilardi, che debutta in Serie A come centrale di destra nella difesa a quattro: i gialloblù vincono 2-1 e da quel momento in poi Daniele diventa un titolare. Nonostante qualche cartellino di troppo, giustificabile con l’inesperienza della giovane età, il 2003 contribuisce alla salvezza dell’Hellas con 24 gare (2.040’ complessivi) in Serie A.
Le caratteristiche
Alto 1,89 e ben piazzato fisicamente, Ghilardi è abile nella marcatura a uomo, che gli permette di farsi sentire sull’avversario. Dotato di un buon senso dell’anticipo, sa come aggredire l’attaccante, ingaggiando spesso dei corpo a corpo dai quali esce il più delle volte vincitore. Utilizzato perlopiù come centrale di destra nella difesa a quattro e come braccetto di destra in quella a tre, sa adattarsi anche sul centro-sinistra. Del resto, uno che da ragazzino ha giocato sia come portiere sia come attaccante sa bene cosa sia la duttilità.
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