Il jolly della Roma: il racconto della stagione di El Shaarawy
Gioca poco ma è sempre pronto a dare il suo contributo ogni volta che viene chiamato in causa. Chiude la sua stagione con 3 reti e 6 assist

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Arriva nella Capitale a gennaio 2016 e rimane fino al 2019 per poi trasferirsi in Cina allo Shangai Shenhua, ma la nostalgia di Roma è talmente tanta che torna a gennaio 2021 e quella che sta per iniziare sarà la decima stagione in giallorosso. 320 presenze e 64 reti: questa è la parabola di El Shaarawy con la maglia giallorossa. La stagione appena conclusa inizia con De Rossi in panchina e l’attaccante giallorosso gioca appena 1’ nella prima giornata di campionato contro il Cagliari. Rimane tutta la gara fuori contro Empoli e Juventus, per poi partire dal primo minuto contro il Genoa, ultima gara di DDR in giallorosso, dove rimane in campo per 62’ da esterno sinistro nel centrocampo giallorosso (6 in pagella per “Il Romanista”). Arriva Juric e Stephan trova inizialmente più spazio: parte dal primo minuto nella vittoria per 3-0 contro l’Udinese, gara in cui serve anche un assist. Solo panchina nella sfida di Europa League contro l’Athletic. Rimane in campo tutta la gara contro il Venezia e gioca gli ultimi 20’ contro il Monza. Successivamente si infortuna al polpaccio e salta le gare contro l’Inter e la Fiorentina. Rientra con il Torino, ma il minutaggio cala: appena 11’. Stessa sorte nella disfatta contro il Verona, in cui entra negli ultimi 24’ come esterno d’attacco. Nell’ultima partita sulla panchina della Roma contro il Bologna, il tecnico croato lo schiera titolare e il Faraone suona la carica siglando una doppietta, ma non basta perché la Roma perde 2-3. Gioca poco, ma è sempre pronto a dare una mano con la sua imprevedibilità e duttilità. Con Juric scende in campo dal primo minuto in tre occasioni, per un totale di 422 minuti in tutte le competizioni.
L’arrivo di Ranieri contribuisce alla rinascita dei giallorossi ed El Shaarawy resta il jolly, pronto ad aiutare nei momenti del bisogno. Gioca tutto il primo tempo a Napoli e parte dalla panchina contro l’Atalanta, gara in cui subentra negli ultimi 16’. A Londra resta in campo per 69’ contro il Tottenham, gara in cui viene schierato come seconda punta. Sir Claudio lo schiera titolare contro il Lecce, dove in 81’ serve due assist giocando come ancora una volta come seconda punta (7 in pagella per “Il Romanista”). Resta in campo per 45’ nella disfatta contro il Como e gioca invece tutta la partita nella vittoria per 5-0 contro il Parma. Subentra poi dalla panchina nella sfida casalinga contro il Genoa e trova la terza rete stagionale. Serve un assist nella vittoria di Udine e poi torna titolare contro Napoli e Venezia. Rimane poi in panchina nelle sfide successive.
Torna titolare a fine febbraio nella sfida valevole il sedicesimo di Europa League contro il Porto all’Olimpico, vinta per 3-2, dove il Faraone viene schierato sulla fascia destra sfornando una prestazione di sacrificio. Per rivederlo dal primo minuto in campionato, bisogna aspettare la sfida di aprile contro la Juventus, in cui gioca 61’. Nella parte finale di stagione, tra campionato e Coppa raccoglie soltanto 94’, subentrando sempre a partita in corso, riuscendo però a fornire un assist nell’ultima sfida casalinga contro il Milan. Chiude la stagione con 41 presenze complessive (31 in campionato, 9 in Europa e 1 in Coppa Italia), 3 reti e 6 assist (5 in campionato e 1 in Coppa Italia), il tutto in 1474’ totali. Utilizzato in tutti i ruoli dell’attacco, ha rinnovato il contratto fino al 2026. Amato dai tifosi e sempre al servizio della Roma, la sua duttilità e abnegazione potrebbero rappresentare l’arma in più per Gasperini nella prossima stagione
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