Il racconto della stagione 2024-25: Sir Claudio risolvo problemi
L’esonero di Juric fa scattare la caccia al successore. Scartati gli “esotici”, un nome solo: Ranieri

(GETTY IMAGES)
Dopo il fallimento della gestione Juric, la Roma si ritrova in una situazione sportivamente drammatica: appena quindici punti conquistati dopo dodici giornate, calciatori fisicamente e psicologicamente in evidenti difficoltà ma soprattutto il problema più importante da dover affrontare: la ricerca di un nuovo tecnico che deve essere per forza quello giusto altrimenti si correrebbe il rischio, quasi certo, di sprofondare definitivamente. Contrariamente a quello che si poteva immaginare, dopo l’esonero di Juric, la società non annuncia subito il nuovo sostituto. Seguono tre giorni di silenzio e di totale incertezza per la tifoseria, la domanda che serpeggia in città è essenzialmente una: “chi hanno intenzione di prendere?”.
Il biglietto aereo per Londra, acquistato da Claudio Ranieri e signora rassicura tutti: stavolta niente idee esotiche, i Friedkin hanno scelto una certezza. A dire il vero, Sir Claudio aveva dato l’addio alla panchina pochi mesi prima dopo la stagione in Serie A disputata con il Cagliari, ma adesso sembrerebbe intenzionato ad accettare la corte della proprietà americana che gli sta chiedendo di portare in salvo, e possibilmente in porto, la nave giallorossa.
C’è anche chi pone il dubbio che in realtà possa tornare De Rossi con l’ex allenatore del Leicester nelle vesti di direttore tecnico ma dal comunicato ufficiale del club scopriremo la verità: Ranieri non solo viene ingaggiato come nuovo coach ma che: «Al termine della stagione assumerà un ruolo dirigenziale senior: sarà consulente della proprietà per tutte le questioni sportive del club. La ricerca del nuovo allenatore continuerà nei prossimi mesi e Claudio avrà voce in capitolo anche in questa decisione».
Terzo atto
Questa, è la terza volta che il “Sor” Claudio varca i cancelli di Trigoria nelle vesti di trainer: era già successo nel 2010 quando fu chiamato dopo le dimissioni di Spalletti arrivando a sfiorare il tricolore poi nel marzo del 2019, subito l’addio di Di Francesco. Nella conferenza stampa di presentazione, più che un tecnico, sembra sentir parlare un direttore generale: «Non mi interessa quello che è successo prima, devo vedere quello che succede da oggi in poi. Da oggi sono il responsabile. Qualcosa è andato storto ma ora auguriamoci che le cose vadano per il verso giusto, lo spero prima di tutto come tifoso e poi come persona che lavora in questa società sia da dirigente che da allenatore».
Idee chiare anche sui singoli: da Dybala: «Io al presidente gli ho detto che faccio come mi pare. Non voglio neanche sapere se ha clausole di rinnovo automatico oppure no», ad Angelino: «Prometto che con me non farà più il centrale di difesa a tre», ad Hummels: «Mi sono visto la scorsa finale di Champions con il Real Madrid dove lui era in campo e mi son chiesto perché questo ragazzo adesso non dovrebbe giocare?».
Il debutto è previsto a Napoli, dopo la sosta delle nazionali: la squadra sembra tenere il campo ma dal “Maradona”, uscirà comunque sconfitta per 1-0. Il nuovo condottiero sembra però comunque soddisfatto: «I ragazzi hanno combattuto. Questa è la strada giusta, la luce in fondo al tunnel si vede. Dobbiamo insistere su questa linea».
Non c’è tempo per pensare al nuovo ko che bisogna subito volare in Inghilterra per affrontare il Tottenham nella quinta giornata di Europa League. Si inizia malissimo con un fallo ingenuo di Hummels che provoca il rigore. Ma i giallorossi sembrano sfrontati e pareggiano con Ndicka, poi Johnson riporta avanti gli “Spurs”. La Roma è però in serata e alla fine raggiunge meritatamente il pari grazie al gol di uno dei calciatori più discussi: Hummels. A fine gara l’allenatore romanista chiarisce alcuni aspetti: «Nello spogliatoio ho detto ai miei che forse a Napoli non mi ero spiegato bene, perché avrei voluto giocare proprio come questa sera. Non voglio una squadra che si chiuda, dobbiamo attaccare. Adesso spero che i ragazzi abbiano capito il mio messaggio».
Zona calda
Alla vigilia della gara casalinga contro l’Atalanta, l’allenatore romanista annuncia l’esclusione di capitan Pellegrini: «Gli ho detto che sta correndo troppo mentre io voglio che si diverta. Per questo adesso stacchiamo un attimo la spina per farlo poi tornare quel forte centrocampista che abbiamo tutti ammirato. Pochi giocatori nel suo ruolo fanno così tanti gol. Lo posso paragonare a Lampard tra quelli che ho avuto».
Contro i bergamaschi arriva però un’altra batosta: uno 0-2 reso ancora più amaro dal gol dell’ex Zaniolo che si lascia andare ad un’esultanza smodata. La prestazione dell’undici giallorosso non sarebbe da buttare via ma la classifica ora vede la Roma al sedicesimo posto con appena due lunghezze di vantaggio sulla terz’ultima posizione occupata dal Como. La gara contro il Lecce in programma tra cinque giorni all’Olimpico ha tutto il sapore di un vero e proprio scontro salvezza. Gran parte della tifoseria teme il tracollo ma nella conferenza di vigilia, Ranieri prova a suonare la carica: «Il nostro campionato inizia ora. Dicembre ci dirà che siamo».
A fine primo tempo le due squadre sono sul pareggio ma nella ripresa, Mancini, Pisilli e Koné firmano il primo successo della nuova gestione tecnica. Finalmente si può tornare a respirare. L’aria sembra poi ancora più salubre grazie alla vittoria contro il Braga, a segno anche Saud Abdulhamid, che sistema un po’ la classifica dell’Europa League. Ranieri è sempre più il frontman del club e dopo la partita contro i salentini regala un paio di carezze a due calciatori che con Juric erano finiti ai margini: «Hummels è un grandissimo professionista ed è un esempio per lo spogliatoio. Paredes è un campione. Ho saputo che va in scadenza, se fossi io l’allenatore del prossimo anno proverei a tenerlo». A proposito del suo successore, Sir Claudio inaugura una serie di allusioni e battute che caratterizzerà tutte le sue uscite pubbliche fino al termine della stagione: «Ci avete mai pensato che potrei rimanere io in panchina? Vi ho dato il titolo eh? (Ride ndr)».
I due successi illudono un po’ tutto l’ambiente: la squadra sembra guarita ma il ko, unita alla pessima prestazione contro il Como fuori casa, getta di nuovo tutti nello sconforto. Il 2-0 subito in riva al lago riporta i giallorossi in zona retrocessione e a fine match il coach alza i toni: «Non è possibile che una squadra come la Roma arrivi seconda sulle prime e seconde palle, non è ammissibile che su alcune punizioni e calci d’angolo si sia meno concentrati e attenti. Erano situazioni che avevamo preparato, manca però la concentrazione nei dettagli. In occasione del loro gol, abbiamo lasciato un centrocampista sull’attaccante, se fosse stato Vlahovic o Lukaku avremmo fatto lo stesso? Non credo».
Il sentimento con cui ci si avvicina alla partita contro il Parma è lo stesso provato un paio di settimana prima contro il Lecce: o si vince o si va giù e di brutto. Il cinque a zero, con Saelemaekers grande protagonista, consente ai tifosi di passare le festività natalizie con un po’ più di serenità. Tuttavia, una scelta di Ranieri colpisce e risulta allo stesso tempo emblematica: nessuna sostituzione, a motivare la decisione ci penserà lo stesso tecnico: «Ho visto che stavano interpretando bene la partita, non c’erano cali di tensione, stavano facendo bene e ho deciso di andare avanti senza fare stravolgimenti».
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