AS Roma

Unico grande amore: l’inno che ha fatto la storia

Il 15 dicembre 1974 viene diffuso dagli altoparlanti dell’Olimpico

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
14 Giugno 2025 - 07:00

«Come ho fatto sentire il motivo ad Antonello, accennando “Roma Roma Roma”, lui subito se n’è uscito con “core de ‘sta città”. Gli ho detto: “Se fai tutto il pezzo così, stamo a cavallo!”». A parlare è Giampiero Scalamogna, in arte Gepy & Gepy (o semplicemente Gepy), autore principale del brano che oggi tutti conosciamo come Roma Roma Roma, ma che in realtà s’intitola Roma (non si discute si ama). L’intuizione di un inno dedicato alla squadra giallorossa viene a Scalamogna nel 1974, mentre risale via dei Prati Fiscali, diretto proprio agli studi RCA, dove poi verrà registrata la canzone. Ci vogliono mesi, però, prima che il brano venga completato: Gepy lo ultima a casa di Sergio Bardotti, e con loro c’è anche Franco Latini. Quest’ultimo, a onor del vero, non è che dia chissà quale contributo, ma in virtù della sua sfegatata fede romanista viene accreditato come uno degli autori del brano

A inciderlo è Antonello Venditti, che si avvale di una serie di coristi d’eccezione: “Picchio” De Sisti, Franco Cordova e Liborio Liguori registrano (proprio presso gli studi RCA) le secondi voci di un brano destinato a diventare immortale, e che di recente è stato selezionato da France Football come il secondo migliore inno calcistico del mondo, alle spalle di You’ll never walk alone. Ben nota la vicenda del verso «t’ha dipinta Dio», ritenuto troppo ardito  per le orecchie cattoliche dell’epoca e poco adatto ai tifosi con simpatie comuniste: per questo motivo, si decise di modificarlo in un più diplomatico «t’ho dipinta io».

I tifosi sentono le note del brano per la prima volta il 15 dicembre 1974, durante un Roma-Fiorentina deciso da un gol di Penzo. Proprio dopo la rete dell’attaccante gli altoparlanti dell’Olimpico diffondono qualche secondo di Roma (non si discute si ama), sorprendendo i presenti. Di lì a poco però il brano (che quindi ha da poco compiuto cinquant’anni) diverrà famosissimo, e nel giro di qualche anno a fargli compagnia arriverà anche Grazie Roma. I versi «unico grande amore / de tanta e tanta gente /che hai fatto innamorà» accompagnano ormai da tanti anni l’inizio delle partite casalinghe: di recente, il brano viene via via sfumato, lasciando spazio al canto a cappella da parte dei tifosi.

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