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Alla scoperta di Gasperini: il cielo è sempre più blu

Dopo la Primavera juventina, Gian Piero approda al Crotone e lo guida in B. Al secondo anno viene esonerato e poi richiamato, ma il suo ottimo lavoro attira il Genoa

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
04 Giugno 2025 - 07:00

Finalmente il calcio “dei grandi”. Dopo tutta la trafila nelle giovanili della Juventus (culminata con il Torneo di Viareggio vinto nel 2003), Gian Piero Gasperini si sente pronto al grande salto: allenare una Prima squadra. Il tecnico di Grugliasco chiede allora aiuto a “Big Luciano”, Luciano Moggi, che lo piazza a Crotone: all’epoca il club calabrese - che milita in C1 - è una sorta di succursale juventina, come dimostrano i tanti calciatori di scuola bianconera spediti a farsi le ossa allo Scida. Gasp porta con sé da Torino Daniele Gastaldello, Matteo Paro e Francesco Scardina, quindi da Bari preleva il giovane attaccante Daniele Vantaggiato. Ai tanti giovani in rosa si aggiungono calciatori più esperti: Porchia, Tarantino, Cardinale e l’instancabile esterno croato Ivan Juric, che negli anni diventerà un autentico figlioccio di Gasperini.

La stagione dei pitagorici è una cavalcata che si conclude con 65 punti, che valgono il secondo posto alle spalle del Catanzaro e, di conseguenza, i playoff per salire in Serie B: in semifinale il Crotone batte il Benevento, quindi il 20 giugno stende 3-0 la Viterbese e ottiene la promozione. 

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Il salto di categoria impone rinforzi importanti, e Gasp lo sa bene: ancora una volta è la Juventus a fare da serbatoio in sede di mercato, con Antonio Mirante tra i pali, la corsa di Abdoulay Konko e l’estro del mancino paraguaiano Tomas Guzman. Tutti e tre saranno tra i suoi pupilli nel biennio a seguire, e non soltanto (Konko lo seguirà anche a Genova e al primo anno a Bergamo). La stagione è piuttosto tormentata: dopo aver raccolto soltanto 14 punti in 16 giornate, Gasperini viene esonerato dal patron Vrenna e sostituito da Andrea Agostinelli. Neppure quest’ultimo riesce a portare una svolta, perciò Gian Piero viene richiamato a metà aprile per le ultime nove giornate. A giugno, con due vittorie per 4-1 negli ultimi due turni (contro Pescara e Salernitana), il Crotone festeggia la salvezza, chiudendo sedicesimo (a +4 sulla zona retrocessione). 

Mantenuta la categoria, il prossimo tecnico giallorosso rimane sulla panchina dei rossoblù. Il rinforzo più prestigioso per la stagione 2005-06 è il brasiliano Jeda, per il resto l’ossatura della squadra cambia poco. E quando a gennaio il fedelissimo Guzman saluta per accasarsi al Siena, a Crotone approdano i giovani Antonio Nocerino e Graziano Pellè. Nel girone d’andata i 27 punti fanno pensare a una salvezza relativamente tranquilla, ma il ritorno è un continuo crescendo dei pitagorici, che raccolgono 36 punti. Alla fine i punti sono 63, che valgono il nono posto, a -3 dalla zona playoff. 

Il modulo

Nel corso dei suoi tre anni in Calabria Gasperini utilizza più moduli, sperimentando quello a lui più congeniale, ma ben presto si stabilizza sul 3-4-3 che in seguito lo caratterizzerà agli occhi di tutto il calcio italiano (e non solo). Gli esterni a tutta fascia spingono tanto, le ali sanno entrare dentro al campo, le marcature a uomo aggressive a tutto campo mettono in difficoltà anche i migliori palleggiatori, ma è soprattutto il ritmo tenuto dalla squadra nell’arco dei 90’ a colpire: quel Crotone (come capiterà in seguito anche al Genoa e, ancor di più, all’Atalanta) sembra andare al doppio della velocità rispetto agli avversari. Non manca qualche passaggio a vuoto, ma il lavoro di preparazione atletica studiato a Torino con Gian Piero Ventrone e Jens Bangsbo impone Gasp come uno dei migliori tecnici emergenti. Per il momento, soltanto in Serie B. Ma, quando il Genoa lo chiama nell’estate del 2006, il tecnico capisce che l’occasione è ghiotta: in Liguria si può ambire al salto nel massimo campionato, anche se in quella B ci sono persino Juve e Napoli...

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