AS Roma

Fedeli a Trigoria nel nome di "Ago". Mancini: «La sua fascia è un onore»

L'U12 si aggiudica la VII edizione del Torneo Di Bartolomei. Parla il difensore : «Vedere i tifosi omaggiarlo mi rende orgoglioso». Presente la quasi totalità della Sud

(MANCINI)

PUBBLICATO DA Sergio Carloni
16 Maggio 2025 - 07:30

Ieri, oggi, sempre. In ogni dove, col nome di Ago nel cuore. Non serviva di certo un evento per ribadirlo. Ma la VII edizione del “Torneo Agostino Di Bartolomei”, andato in scena a Trigoria, è stata la fotografia perfetta del ricordo lasciato intatto dal leggendario Capitano della Roma. E proprio due scatti hanno aperto e chiuso la giornata. Tutta giallorossa. Come l’iconica coreografia del 6 aprile 2024, rappresentata sulle cartoline distribuite ai tanti tifosi accorsi, lì presenti per assistere alle due semifinali: Roma U12 contro Fortitudo U13, terminata con un netto 6-0; Pro Roma U13 contro Alba Roma 1907, chiusa sul 2-1. La finale, poi, è stata solo una formalità per i giovani romanisti. A fare da contorno, i tanti striscioni dedicati a “Dibba” e la quasi totalità della Sud, giunta sul posto per non dimenticare. Per sventolare le sue bandiere. Per tramandare la storia. Tanta festa e un pizzico di malinconia. A 42 anni esatti dalla celebrazione di quello Scudetto.

«Indossare la sua fascia è un onore»

C’è poi stato spazio per chi con lui ha condiviso lo spogliatoio. «Era un ragazzo intelligente, fantastico. Il mio Capitano», le parole di Franco Tancredi. «Nello spogliatoio, quando parlava lui facevamo tutti silenzio». Lo ha seguito “Picchio” De Sisti: «Aveva carattere e serietà. Ho visto pochi calciatori e poche persone come lui». Insieme a loro, Luca Di Bartolomei e la sua famiglia; i compagni ai tempi della Primavera; e poi Odoacre Chierico, Giuseppe Giannini, Ubaldo Righetti, Franco Peccenini, Sebino Nela, tra i tanti. La sorpresa è arrivata al termine: l’enorme scenografia esposta in Sud nell’ultimo derby è stata srotolata in mezzo al campo. Rivolta verso il cielo. Un po’ come le belle parole di Gianluca Mancini, “ospite” speciale dell’evento, presente alla premiazione delle squadre: «Vedere i nostri tifosi omaggiare Agostino mi rende orgoglioso. Io purtroppo non l’ho vissuto, ma quello che ci raccontano di lui è qualcosa di unico. Irripetibile. A volte indosso la fascia: è un onore, perché l’ha portata un uomo come Agostino. E quando vado in campo cerco sempre di onorare lui e gli altri che l’hanno portata». Basta questo. Frasi che scaldano il cuore. Racchiuse anche in quella foto finale: tutti insieme per Ago. Per sempre.

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