Stadio della Roma, il bosco divide ma non preoccupa
Possibile un imboschimento compensativo

(As Roma)
Tra la Roma ed il suo stadio torna prepotentemente la vicenda relativa al (ancora presunto) bosco di Pietralata. Ieri infatti è stato reso noto il contenuto di una perizia sull’area che certificherebbe la presenza di un’area boschiva di circa 1,5 ettari, costituita perlopiù da Laurus nobilis (una pianta aromatica tipica del Mediterraneo), Ligustrum Lucidum (albero anche questo comune in Italia e che in alcuni paesi, come l’Australia, è considerato infestante), e alberi di Robinia pseudoacacia (ancora largamente diffusa in Italia, in particolare in Piemonte). A firmare la perizia è stato il Dottor Corrado Falcetta, presidente della Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali del Lazio (FODAF Lazio), su commissione del Comitato Monti di Pietralata. Una perizia di parte quindi, così quella dello scorso dicembre (sempre su commissione dello stesso comitato) da cui è nato l’esposto ed il conseguente avvio di un’indagine da parte della Procura di Roma. Già questo fatto quindi in qualche modo dovrebbe tranquillizzare.
La perizia è stata commissionata da chi lo stadio non lo vuole e, pur avendo comunque un valore, non va presa come oro colato. Occorre anzi attendere la perizia del Comune che in questo senso dovrebbe fare chiarezza una volta per tutte. Come se non bastasse ci sono poi le parole dello stesso Dottor Falcetta, intervenuto dai microfoni di Radio Roma Sound. «La questione è risolvibile con un imboschimento compensativo - ha detto Falcetta dopo aver certificato per quanto di sua competenza la presenza del bosco - con la costituzione di un bosco di altrettanta valenza in un altro sito. Serviranno meno di 100.000 euro di indennizzo al Comune, una cifra che rispetto a quella che è in gioco credo si possa spendere. Sì, secondo me si potrebbe andare avanti con il progetto dello stadio». Posizione non condivisa dai comitati contrari allo stadio che invece ritengono che la presenza del bosco infici la bontà dell’iter fin qui svolto. «Il Comune - scrivono in una nota - ha omesso di verificare e rappresentare l’importanza di quest’area nella fase di valutazione preliminare del progetto, impedendo di fatto una corretta valutazione della proposta». Dal Comune si dicono comunque fiduciosi e soprattutto sicuri di aver portato avanti l’iter nel pieno rispetto della legge. E questo dovrebbe bastare a chiudere la questione.
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