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Metà maggio, su coraggio: lo stadio della Roma avanza

Le parole di Ranieri sulla necessità del nuovo impianto riaprono il dibattito. Nella settimana della sfida con l'Atalanta la consegna della documentazione (in attesa degli scavi)

(As Roma)

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
03 Maggio 2025 - 07:00

C’è troppa burocrazia. Questo in sintesi il pensiero espresso da Mister Claudio Ranieri in conferenza stampa rispondendo ad una domanda sulla centralità del progetto stadio per una squadra come la Roma. «Tutti nel mondo stanno andando avanti con gli stadi – le parole del mister – gli unici lenti siamo noi. C’è troppa burocrazia, troppa gente dietro, e questa è una vergogna dell’Italia». Una stoccata al sistema italiano fermo al palo quando si parla di impianti. E questo è sotto gli occhi di tutti. Un ragionamento ampio quello offerto da Ranieri, che non ha parlato dello stadio di Pietralata, quanto di come nel nostro Paese si sia fermi agli impianto costruiti per i mondiali del 1990

La mente inevitabilmente ci riporta al febbraio del 2017, quando un altro allenatore della Roma, Luciano Spalletti, irruppe in diretta televisiva per difendere il progetto della società a Tor di Valle, con l’ormai famoso “Famo sto stadio”. Circostanze diverse, occorre chiarirlo, perché in quel momento la Roma rischiava di perdere il proprio lavoro. Nel giugno dell’anno precedente infatti era stata proclamata sindaco della Capitale Virginia Raggi, esponente del Movimento 5 Stelle, che quello stadio non lo voleva proprio. E proprio in quel febbraio del 2017 l’intero stato maggiore del partito, capitanato da Beppe Grillo, era a Roma, anche, per bloccare quel progetto.  L’intervento di Spalletti fu utile a svegliare le coscienze dei romani e costringere la Raggi ad un parziale passo indietro, con la rimodulazione dell’opera, l’eliminazione delle torri di Libeskind, e l’avvio di una nuova fase, che poi comunque naufragò  per scelta della nuova proprietà targata Friedkin. 

Oggi la situazione è completamente diversa, il Comune e la Roma viaggiano sulla stessa barca, ed entrambi si dicono (e dimostrano) convinti della bontà del nuovo stadio giallorosso. Le parole di Ranieri vanno lette infatti più come la sottolineatura dell’anomalia rappresentata dalla Roma nel panorama nazionale, con una proprietà proiettata completamente verso il nuovo stadio. Il lavoro non si è mai fermato, ed anzi ad inizio della prossima settimana dovrebbe essere definito il calendario per la ripresa degli scavi nell’area, con il completamento quindi dei rilievi archeologici, oggi unico vero ostacolo al completamento del progetto. Lavori che dovrebbero riprendere la settimana successiva, quella che parte il 12 maggio, con magari contestualmente quella consegna parziale della documentazione, che inizialmente era prevista per i giorni immediatamente successivi alla Pasqua.

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