AS Roma

In cerca delle reti perdute

38 gol all’attivo da quando De Rossi si è seduto sulla panchina, ma sono soltanto 12 nelle ultime 11 gare

L'errore sotto porta di Abraham

L'errore sotto porta di Abraham (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
04 Maggio 2024 - 07:00

La traversa colpita da Lukaku, le bottigliette d’acqua nascoste dietro al palo centrate dal tiro a giro di Pellegrini, la spizzata meno precisa rispetto ad Udine di Cristante, l’indecisione di Azmoun e l’incredibile occasione fallita all’ultimo minuto da pochi passi da Abraham. A questa piccola raccolta non resta che aggiungere la follia di Karsdorp e il pacco dei rimpianti lasciato in eredità da Roma-Bayer Leverkusen è completo. Tanti errori che hanno favorito il successo, comunque meritato e che sa tanto di ipoteca sulla finale di Dublino, da parte dei tedeschi di Xabi Alonso.
Nulla nel calcio è impossibile, l’abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, ma pensare di andare alla BayArena, in casa di una formazione imbattuta da 47 partite consecutive, a vincere con più di due gol di scarto risulta, quantomeno, complicato. Difficoltà aumentata da un dato incontrovertibile: la Roma, negli ultimi due mesi, fatica a fare gol.

La contrazione del marcatore
Da quando Daniele De Rossi, lo scorso 16 gennaio, ha varcato il cancello verde di Trigoria per raccogliere l’eredità di José Mourinho sulla panchina giallorossa, la Roma ha giocato 21 partite - di cui 7 in Europa League e il resto in campionato. In netta controtendenza rispetto all’ultimo periodo targato Special One, la Roma di DDR ha fin da subito mostrato una certa affinità con il gol, accumulando 26 reti all’attivo nelle prime dieci con il tecnico di Ostia. La media realizzativa non potrebbe essere più facile: 2.6 gol ogni 90 minuti giocati.

Un ritmo da grande, grandissima squadra, se si pensa che la proiezione su un campionato intero porterebbe una squadra a chiudere con 99 gol fatti. L’Inter, per intenderci, già campione d’Italia e miglior attacco del campionato, viaggia a 2.38 reti a gara. Un ritmo, insomma, anche difficile da tenere sul lungo periodo, tanto è vero che anche la Roma, nel secondo segmento preso in analisi ha rallentato parecchio.
Nelle ultime 11 - da Fiorentina-Roma 2-2 in poi -, sempre tra coppa e campionato, la squadra di De Rossi ha esultato soltanto 12 volte, con una media di 1,09 gol a gara. Si è perso per strada, quindi, un gol e mezzo a partita.

L’altro ieri, nella serata storta contro il Bayer la Roma, per la prima volta in stagione, non ha fatto esultare i suoi tifosi all’Olimpico. Non accadeva da Roma-Inter 0-2, del 6 maggio 2023. Praticamente un anno fa.

Eppur si gioca
Guardando soltanto al rendimento offensivo, si potrebbe pensare ad un calo in termini di gioco espresso da parte della Roma. Eppure, sempre affidandoci alle fredde statistiche, non sembra essere così. La quantità di xG - “expected goals”, le reti attese in base alla qualità delle occasioni create -, rispetto al primo periodo con De Rossi in panchina, non è calato, ma anzi accresciuto, con una media di 1.3 xG a gara. In soldoni, le chance vengono create, ma non sfruttate. Pesa, dunque, il mancato cinismo manifestato nell’ultima uscita di coppa.
C’è da aggiungere all’analisi lo stato di forma della squadra - non calcolabile, ma constatabile -, che sembra accusare i tanti impegni ravvicinati e il tenore delle avversarie, più alto rispetto alle prime gare con DDR in panchina. La Roma è affetta dal male di gol, De Rossi cerca la cura. A partire dalla sfida alla Juve di domani.

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