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In un Olimpico semivuoto la Curva Sud spinge la Roma

Sono solo 30.123 le presenze registrate. Moltissimi vuoti sulle tribune, anche nella Tevere. Non manca però fin da subito l'urlo del settore più caldo dello stadio

La Curva Sud, di Mancini

La Curva Sud, di Mancini

04 Aprile 2019 - 08:47

Solo la maglia». Inizia così Roma-Fiorentina in una serata fresca (ai confini col freddo). Il grande freddo che l'Olimpico semivuoto di ieri sera rappresenta perfettamente. Moltissimi vuoti sulle tribune, anche nella Tevere (che ricorda lo storico tifoso scomparso, Aldo Sbaffo, e fa gli auguri a Riccardi, da ieri diventato maggiorenne) nella parte centrale dove di solito la presenza di spettatori è massiccia. Sono 30.123 le presenze registrate.

Non manca però fin da subito l'urlo della Curva Sud (parecchi e insoliti seggiolini blu visibili anche da queste parti) che, pur senza risparmiare in avvio qualche coro di contestazione per la società, prende in parola il tecnico Ranieri e sostiene la squadra, prima con un incessante battimani e poi con i canti classici delle ultime stagioni. «Voglio solo star con te. Voglio vincere». E fino alla fine, fino all'ennesima delusione di un'altra occasione persa di risalire almeno un po' la china. «Voglio vincere», è l'ambizione della gente romanista.

E invece no, comincia in salita, perché dopo soli 13 minuti la viola va già in vantaggio. «Fuori le palle», urla la Sud prima che riprenda il gioco. Detto, fatto. Passano pochissimi secondi dal pallone calciato a metà campo e l'Olimpico torna a provare l'emozione di un gol su azione. È ancora una volta il ragazzino, Zaniolo, uno che gli attributi non ha mai dovuto dimostrare di averli, a togliere le castagne dal fuoco provvisoriamente a Ranieri con un colpo di testa alla Pruzzo. Zaniolo che di valere lo dimostra anche davanti al ct azzurro Mancini, presente in tribuna autorità (avvistati anche Montella e Aldair, fra gli altri).

Lo stadio si aggrappa a lui, a Nicolò, che è forse l'unico lume di speranza per una ripartenza romanista di oggi e di domani. E riprende a cantare. Ancora doccia fredda (gol di Gerson a metà con Juan Jesus) e reazione con Perotti, un destro al volo di rabbia che si insacca sotto la Sud. Lo stadio prova a crederci di nuovo e spinge la squadra con cori e folate. La Curva ci crede. Qualche fischio per Kluivert all'uscita dal campo. Grandi applausi per Zaniolo, invece, quando Ünder gli dà il cambio. Meritati, in una serata in cui è apparso ancora un appiglio fondamentale. In una serata che ha mostrato anche qualche segnale di vita dalla squadra, ma che ancora una volta esce a bocca asciutta e muove solo un po' la sua classifica.

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