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Le parole

De Rossi: "Stimo molto De Zerbi ma abbiamo giocatori superiori al Brighton"

Il tecnico giallorosso in conferenza stampa: "Per Karsdorp dobbiamo aspettare oggi e capire come si sente. Bove? Secondo me può essere un buon mediano"

Daniele De Rossi

Daniele De Rossi (GETTY IMAGES)

La Redazione
06 Marzo 2024 - 12:48

Alla vigilia di Roma-Brighton, match di andata degli ottavi di finale di Europa League in programma domani alle 18.45 allo Stadio Olimpico, il tecnico giallorosso Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole:

Cosa pensa del Brighton e di De Zerbi?
"Come ho già detto, con Roberto ho un ottimo rapporto e già quando ero giocatore gli dicevo che ammiravo il suo modo di giocare. Quando allenava il Benevento o il Palermo, dopo le partite spendevamo qualche minuto parlando di quello che era il suo presente e che sarebbe stato il mio futuro, perché adesso siamo qui. La sua idea di calcio è brillante e diversa dagli altri allenatori, ma anche i giocatori a sua disposizione sono giovani e talentuosi. Li rispettiamo molto, sarà una bella partita".

Domani ci sarà il cinquantesimo sold out dell'era Friedkin, in settimana due calciatori del Brighton hanno espresso la ammirazione e timore affermando che non vedono l'ora di giocare all'Olimpico. Può essere un fattore per la Roma?
"Siamo noi che dobbiamo regalare ai tifosi un'altra notte felice, non loro che devono trascinare noi alla vittoria. Però l'unione di queste due cose sarà importante. Penso che per qualsiasi calciatore, anche gli stranieri, venire a giocare qui sarà molto bello. Penso che loro però saranno anche un po' abituati all'atmosfera degli stadi inglesi, ma sicuramente domani sarà ancora più sorprendente per loro".

Che partita sarà domani? Quanto può valere in relazione al livello delle squadre di Serie A il nono posto del Brighton in Premier? Domani giocherà a 3 o a 4 in difesa?
"Non è facile calcolare in che posizione si incastrerebbe il Brighton in Serie A, sicuramente sono un club emergente, senza una storia decennale. Potter all'inizio è stato molto bravo e DeZerbi adesso sta portando un vero e proprio marchio, il suo, in giro per il mondo. In Italia al quarto posto c'è il Bologna, che anche se con una storia più importante alle spalle forse può essere visto come un club simile. Penso che De Zerbi abbia creato qualcosa di simile rispetto al Bologna già al Sassuolo, un qualcosa di simile ma di ripetibile solo con grandi allenatori e con una società che possa investire per giocatori giovani come fanno al Brighton. Sulla difesa, non te lo dico".

L'ultima volta parlando di Paredes ha detto che era un po' troppo istintivo, e che secondo te doveva diventare più riflessivo. Domani la Roma deve essere più istintiva o più riflessiva per battere il Brighton?
"Mi permetto di dirti che stai distinguendo istinto e ragione come se fossero fase offensiva una e difensiva l'altra. Si può essere istintivi stando bassi e difendendosi, come si può essere riflessivi schiacciandoli nella loro metà campo. Penso che la Roma è una grande squadra, deve rispettare il Brighton, ma è la Roma. La prima cosa che dobbiamo ricordare è che il Brighton a volte costringe a giocare nella propria metà campo Arsenal e Manchester City - sono queste le partite che abbiamo studiato - e avolte prende le imbarcate dal Luton o dal Fulham. Ci saranno molte partite domani, dovremo essere bravi a vincerle entrabe, sia quando dovremo gestire il gioco noi, sia quando lo faranno loro, che lo fanno benissimo e da un anno e mezzo contro grandi avversari".

Con il quinto posto che al momento significherebbe Champions League, allungare il gap nel ranking tra Italia ed Inghilterra potrebbe rappresentare una motivazione in più per battere il Brighton?
"Noi giochiamo le nostre partite per vincere, poi magari possiamo guardare in modo diverso le partite delle nostre connazionali. Ma poi bisongerà arrivare quarti o quinti, non possiamo cercare di fare altro che cercare di vincere le nostre partite. Poi se vince un'italiana in Europa, al di là delle rivalità tra i tifosi può diventare un fattore per noi".

Oggi sono 50 giorni dal suo arrivo. Si aspettava qualcosa di diverso?
"Mi aspettavo tre punti in più in campionato contro l'Inter, il progetto era quello. Sono soddisfatto e molto consapevole del fatto che non abbiamo fatto ancora niente. Nessuno meglio di me conosce questa città, che potrebbe cambiare i suoi giudizi in un nanosecondo. Cerco per questo di tenere i ragazi il più possibile con la testa dentro al campo e lontana dai social, si diventa velocemente bravi e altrettanto velocemente scarsi. Sono soddisfatto di quello che ho creato con loro, anche se il rapporto con alcuni c'era già, ma da allenatore è come ripresentarsi. Mancini ha detto che stanno capendo quello che chiedo loro, rivedendo il video dell'allenamento mi rendo conto che non si tratta solo di capirlo ma di crederci, anche se non chiedo cose così difficili, ma stanno dimostrando di credere in quello che dico, ed è la cosa che mi rende più felice insieme ai punti, che non sempre vanno di pari passo con il rapporto umano. Per adesso però c'è stato tutto, anche se in realtà non c'è stato ancora niente perché mancano ancora due mesi di fuoco".

Esiste la possibilità di vedere Karsdorp almeno in panchina? A sinistra c'è stata finora un'alternanza continua tra Spinazzola e Angelino, è una scelta dovuta alle caratteristiche degli avversari o frutto di una sua strategia?
"Per quanto riguarda Karsdorp, in base agli allenamenti di oggi decideremo se convocarlo. Ha alternato giorni in cui si sentiva molto bene ad altri in cui si sentiva meno bene. I due terzini sinistri sono due giocatori per cui impazzisco, di personalità e di livello,tanto forti e tanto diversi tra loro, periò a volte scelgo in base all'avversario, a volte in base al turnover, altre in base alla condizione. Ma non ci sono strategie preparate prima, li osservo ogni giorno e per il momento posso contare su entrambi".

Pensando al tuo passato Bove sarà probabilmente uno dei giocatori che ti piacerà di meno, eppure finora è uno di quelli che ha trovato meno spazio. Hai immaginato per lui qualche ruolo che prescinda dai tre centrocampisti, come per esempio sulla fascia?
"Prima di Monza leggevo che Edoardo prima di me aveva 61 minuti giocati a partita di media e con me ne ha 59, quindi grandissime differenze non ne vedo. Ha sicuramente iniziato la partita meno volte di quante non ne iniziasse con Mourinho, ma è stato il migliore in campo nella mia prima partit in Serie A contro il Verona, ho grandissima fiducia in lui, può magari trovare meno spazio dall'inizio, perchè sta trovando al suo fianco - non di fronte - tre giocatori che stanno facendo molto bene come Pellegrini, Cristante e Paredes. Non lo vedo assolutamente come esterno, perchè sulla fascia vorrei giocatori sempre molto più offensivi di lui. In un futuro non troppo lontano per me potrebbe essere un ottimo mediano davanti alla difesa, perché tecnicamente è molto più valido di come viene descritto dall'opinione pubblica. Penso che debba solo lavorare tanto e lo stiamo facendo: dopo l'allenamento ci fermiamo e lavoriamo sui tempi di gioco e sulla lettura delle situazioni, ma è uno che ha una capacità di corsa che copre tantissimo campo, ha grande disponibilità, ha piedi buoni, deve solo capire come mettere questa sua capacità tecnica all'interno della partita, capire quando giocare ad un tocco, a due... Tu hai fatto l'esempio mio di quando giocavo, io ho iniziato da centrocampista box to box e ho finito da pensatore. Ci si arriva, è un percorso, spero nessuno gli metta fretta e che lui rimanga con questa testa perché come essere umano è il ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Edoardo è un professionista, un compagno e un giocatore da allenare maginifico. Si sta comportando bene, quando vinciamo è sempre quello più sorridente anche se ha giocato meno, non potrei essere più contento di lui. Penso che nel suo percorso alla Roma possa fargli bene anche in un momento essere la prima riserva a centrocampo. Oggi parlo di lui, l'altro giorno parlavo di Paredes ma potrei farlo anche per Dybala e Lukaku, ci sono cose che potrebbe migliorare ma è uno che quando entra dà sempre tutto, e qualche settimana fa è partito titolare a Rotterdam contro il Feyenoord".

Il Brighton non ha molti giocatori abituati a partite del genere, la Roma conta 16 giocatori che hanno disputato una finale europea, molti ne hanno giocate due, alcuni l'hanno vinta. Quanto pesa il fattore dell'esperienza? Pensa si sia ridotto il gap da questo punto di vista tra l'Inghilterra e la Roma, e più in generale il calcio italiano?
"Dovrei vedere più Premier. Penso che l'Italia si stia rilanciando dopo un periodo in cui la PRemier sembrava irraggiungibile, e lo è tutt'ora. Penso che quando una squadra non è abituata a giocare in certi palcoscenici, può esserci un contraccolpo, ma lì poi ti aggrappi al campo, e loro questo lo sanno fare tanto bene, quindi quel piccolo gap di esperienza rispetto ai nostri lo colmeranno con la conoscenza, perciò dovremo mettere altrettanta conocenza, intensità e forza, per dimostrare che sia per l'esperienza, sia perché abbiamo giocatori di livello probabilmente superiore ai loro, sarà per questo, non perché ci regaleranno la vittoria intimoriti dallo stadio e dal palcoscenico, troeveremo giocaotri che potranno essere emozionati, ma poi sanno come stoppare una palla, sanno dovre trovarsi l'un l'altro, sarà una partita difficile".

Lei esordì con la Roma in Champions League, l'ultimo gol della Roma in Champions lo ha segnato lei, e adesso vuole riportare la Roma lì. Pensa mai che il suo destino possa essere incrociato con questa competizione?
"L'altra volta ho fatto una battuta, dicendo che l'ultima votla che abbiamo giocato in Champions c'ero io in campo, e a me sembrano passati 20 anni da quando ho smesso. Penso sia inaccettabile, la Roma deve stare a quei livelli, anche perchè probabilmente la Roma adesso sta meglio di come stava quando ho lasciato a livello societario, a livello di giocatori, a livello di monte ingaggi. Ma al di là di tutto ciò la Roma deve arrivare in Champions, anche perchè poi in Champions può fare le sue annate, un anno agli ottavi, un anno ai quarti, un anno siamo arrivati in semifinale. Ma il mio destino non c'entra nulla, questi giocatori possono arrivare in Champions a prescindere dall'allenatore, perchè i valori di questa squadra sono da squadra che non può arrivare sotto al quarto posto nel campionato italiano".

De Rossi a Sky Sport

Ci sono tante aspettative su questa gara. Spera che sarà una partita di alto spettacolo?
"La garanzia di spettacolo quando giocano le squadre di De Zerbi è assicurata. Abbiamo tante idee in comune e io cerco di non allontanarmi tanto dalle sue. Non so se sperare che sia una partita ricca di spettacolo sia un vantaggio, dobbiamo cercare di tenerli in pugno".

Ha pensato a una partita difensiva?
"Non è lontano dalle mie idee ma poi rischi di non toccarla mai. Non è sinonimo di vittoria o essere più furbo dell'altro allenatore. Io sono convinto che quando avremo noi la palla sapremo fargli male".

Nelle ultime 9 la Roma ha una sola sconfitta. Il Brighton invece ha perso spesso.
"Io li analizzo tatticamente, hanno perso tanti giocatori importanti ma sicuramente una partita così dà stimoli diversi. Magari daranno più significato a questa gara che alle ultime di campionato visto che sono in una posizione tranquilla".

Sente il merito di essersi fatto trovare pronto?
"Se mi sarò fatto trovare pronto per la Roma lo scopriremo a maggio. Onestamente non avevo dubbi di essere pronto, so come ho lavorato a Ferrara e quanto ho messo in dubbio le mie capcità. Però poi ci sono i risultati e la mia prima esperienza non è stata buona. Dobbiamo vedere dove avrò portato la Roma a maggio, sarò veramente felice se questo giudizio sarà lo stesso a fine stagione".

Domani linea a 4?
"Vediamo".

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