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Cambio di ruolo

I "nuovi" Elsha e Zale

Dopo aver fatto spesso il quinto, il Faraone col Verona ha agito dietro Lukaku. De Rossi ha schierato lì anche il polacco. Da esterni sinistri a trequartisti

El Shaarawy contro il Verona

El Shaarawy contro il Verona (GETTY IMAGES)

23 Gennaio 2024 - 08:15

Il cambio di modulo, con il passaggio alla difesa a 4, introdotto da De Rossi ha cambiato il loro impiego: Stephan El Shaarawy e Nicola Zalewski avanzano il loro raggio d’azione, accentrandolo sensibilmente, o per lo meno così è stato contro il Verona. I due calciatori, trasformati in esterni mancini da José Mourinho, ora si ritrovano a fare i trequartisti a dare manforte alla punta lì davanti. 

La prima novità, nell’albero di Natale schierato da DDR domenica scorsa al debutto in panchina, è stata rappresentata proprio dalla posizione di El Shaarawy. Il Faraone era in linea con Dybala in un 4-3-2-1 che aveva ovviamente Lukaku come terminale offensivo. In quella posizione (che, a onor del vero, aveva ricoperto in qualche circostanza anche con Mourinho, più che altro a partita in corso), il Faraone è apparso fin da subito a suo agio: dai suoi piedi è nato il gol del vantaggio, maturato dopo una verticalizzazione di Pellegrini che lo ha pescato  proprio sul lato di centro-sinistra della trequarti. Stephan ha messo il suo zampino anche nel gol del raddoppio, “aggiustando” per Pellegrini un cross di Lukaku, che Lorenzo ha poi magistralmente spedito dentro. Due assist dunque per il numero 92, che poi - come del resto tutta la squadra - è calato nel secondo tempo, complici il ritorno del Verona e una diffusa stanchezza. Nato come ala o seconda punta, Elsha non è poi così nuovo al ruolo di trequartista: per caratteristiche, è uno che ha bisogno di puntare l’uomo e di “vedere” la porta, fermo restando che anche da esterno con Mourinho ha spesso fatto vedere cose egregie. Può quindi fare tranquillamente coppia con Dybala tra le linee, partendo perlopiù da sinistra, ma accentrandosi per tentare il tiro o l’imbucata per i compagni. 

Discorso diverso quello che riguarda Nicola Zalewski: lui in Primavera era a tutti gli effetti un trequartista, o all’occorrenza un’ala, nel 4-2-3-1 di De Rossi senior. Non a caso, in quel ruolo ha debuttato in Serie A, collezionando un paio di spezzoni con Paulo Fonseca; e non a caso in quel ruolo lo ha schierato anche Mou nei minuti finali in Conference League contro Bodø-Glimt e Zorya, facendolo entrare proprio al posto di El Shaarawy. 

Poi, con Spinazzola ai box e il rendimento negativo di Viña, il Faraone è andato a fare il quinto di centrocampo, e stessa sorte è toccata a Zalewski. Che proprio contro il Verona, il 19 febbraio 2022, veniva inserito all’intervallo come esterno mancino: un ruolo che, da lì in poi, ha sempre ricoperto. Il caso ha voluto che, sempre contro i gialloblù, Zalewski sia tornato nella posizione già ricoperta a lungo nel settore giovanile.

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