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Le parole

Mourinho: "È il peggior inizio della mia carriera. Abbiamo perso solidità"

Il tecnico dei giallorossi dopo la sconfitta pesante contro il Genoa: "Non c'è tempo per piangere, con questo gruppo dobbiamo uscirne fuori"

José Mourinho Genoa-Roma

José Mourinho Genoa-Roma (GETTY IMAGES)

La Redazione
28 Settembre 2023 - 23:46

Dopo il pesante poker del Genoa, ha parlato José Mourinho ai microfoni di Dazn. Una sconfitta pesante e che fa rimanere la Roma ferma ancora a 5 punti dopo 6 partite di campionato. Ad analizzare questo momento di crisi è l'allenatore portoghese. Di seguito le sue parole.

Non è andato bene niente.
“Mi scuso con lo studio, ma non ho tanto da dire. Non ho parlato con i giocatori, devo analizzare la partita in profondità. Abbiamo iniziato male, hai ragione, il gol subìto è brutto così come è stato brutto il gol subìto a Verona. Abbiamo reagito, dopo il pareggio abbiamo avuto il pareggio di Llorente e la struttura della squadra inizia a cambiare e a peggiorare. Con il 2-1, con Mancini ammonito e con il profilo di questo arbitro abbiamo pensato che era giusto cambiarlo e abbiamo cambiato di nuovo la struttura. Siamo migliorato, ma quando è arrivato il gol in fuorigioco di Lukaku sentivo che potevamo pareggiare, loro erano bassi, noi avevamo la palla e il dominio pur senza qualità e grandi opportunità. Loro erano chiusi, noi abbiamo messo tutta la gente che avevamo, poi dopo il 3-1, il 4-1 ed è arrivato il disastro totale, ogni tanto succede. Il quarto gol è fuori contesto”.

Sono crollate certezze?
“Sì, non voglio dire tante cose però la gente parlava degli errori di Ibanez con palla e ogni tanto giravano delle situazioni che erano diventate iconiche, ma Ibanez dava solidità a livello difensivo. Guardate quante partite abbiamo vinto senza Smalling, se ci mancano giocatori manca solidità, ma dire che abbiamo perso solo perché non abbiamo questi giocatori non è corretto. Quella solidità è anche conseguenza di uno spirito di squadra e di un lavoro collettivo importante a palla persa ed è vero che abbiamo perso un po' di questo. Poi ogni tiro in porta è un gol, non dico di Rui Patricio, parlo del nostro momento. Succede praticamente lo stesso in tutte le partite, il Torino ha fatto un colpo di testa al 1’, poi sono arrivati alla fine e hanno segnato. Il momento è questo, i giocatori lo sentono in campo e io in panchina”.

La classifica?
“È il peggior inizio della mia carriera, penso che sia anche la prima volta per la Roma ad aver giocato due finali europee di fila”.

L’infortunio di Llorente?
“Il Genoa ha giocato 48 ore prima di noi, noi abbiamo fuori 5 giocatori, poi Llorente non è un giocatore completamente sano, non è una foglia pulita o come si dice, non è una grande sorpresa il suo infortunio”.

Si può uscire da questa situazione?
“Abbiamo questo gruppo e con questo dobbiamo uscire, non entra nessuno e nessuno va via. La rosa è questa, con le sue qualità e i suoi problemi, non c’è tempo per piangere, fa male al cuore anche per il mio rapporto con il romanismo. Non è una cosa solo personale, è una cosa generale che mi fa sentire così. Dobbiamo lavorare, la prossima è una partita di tre punti che diventa importante per noi”.

Mourinho in conferenza stampa 

Cosa è successo?
"Serata negativa: palla persa in costruzione, una costruzione strana perché non preparata. Reazione positiva, con poi il gol del pareggio. Finita con l'infortunio di Llorante che ci ha fatto arretrare Cristante. Secondo gol: bel tiro. Poi il giallo a Mancini ha dimostrato il registro dell'arbitro. Lui è uscito e noi abbiamo cambiato struttura. Poi il Genoa ha fatto il blocco basso, con il gol di Lukaku in fuorigioco ho creduto nel pareggio, ma è arrivato il 3-1. Non c'era più storia".

Questione fisica?
"No, si sono infortunati anche due dei loro. Come noi con Diego. Quando arriva questa fatica o ci si infortunia o si abbassa la qualità. Se vedi di Dybala che ha giocato dopo anni due partite di seguito, penso che sia una cosa legata a più fattori. Non è solo una questione fisica. Il preparatore atletico è fantastico, lo sono anche chi lavora con lui: gli stessi di Budapest e Tirana. Alcuni calciatori devono lavorare, ci manca ancora la condizione".

Dai giocatori cosa ha raccolto e cosa si aspetta?
"Solo rispetto, per questo siamo andati sotto al settore. I tifosi non hanno bisogno che parli tanto: sanno quello che penso. Il dolore non è solo mio, ma anche per tutti loro che sono fantastici. Dai giocatori mi aspetto, al di là del rispetto, che nella prossima partita diano il massimo, nonostante la pressione: l'inizio di stagione è pessimo. Se i tifosi avranno una reazione negativa con noi, dobbiamo reagire bene. Il rispetto per loro è intoccabile. I giocatori sono andati lì per iniziativa loro, non mia: sanno cosa vuol dire essere romanista. Non c'è discussione. Non dobbiamo chiedere scusa, perché noi abbiamo il doppio del dolore inquanto professinisti. Dobbiamo andare domenica e fare bene".

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