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Chi vince allunga la striscia di vittorie consecutive. Il curriculum di Mourinho con i granata e con il croato è immacolato

Paulo Dybala durante un allenamento della Roma

Paulo Dybala durante un allenamento della Roma (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
24 Settembre 2023 - 09:27

Qualcosa di atipico succederà questa sera al Grande Torino (calcio d’inizio ore 20,45, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) per chi tra Torino e Roma prevarrà sull’avversario: se è addirittura dal 2019 (a cavallo tra la fine di un campionato e l’inizio di un altro) che i granata non vincono tre gare consecutive di serie A (e arrivano alla sfida di stasera avendo appena battuto Genoa e Salernitana), per la Roma vincere tre gare consecutive in ordine temporale (quindi considerando tutte le competizioni) è evento che non accade dal 12 al 22 gennaio di quest’anno, quando alla vittoria sul Genoa in Coppa Italia fecero seguito i due successi con Fiorentina e Spezia in campionato. E dopo l’inizio piuttosto tempestoso, il coincidente utilizzo in campo di Dybala e Lukaku ha consentito a Mourinho di vincere in scioltezza contro l’Empoli e a Tiraspol all’esordio in Europa League. Non si tratta certo di strisce vincenti clamorose, né per l’una né per l’altra, ma che darebbero una significativa propulsione alla squadra che uscisse dal campo stasera con i tre punti. Proprio l’avvio stentato rende obbligatorio adesso per la Roma un cammino a velocità sostenuta: cominciato bene il segmento per l’atteso rilancio, il calendario prevede ora il Torino di Radonjic, poi la visita al Genoa di Strootman giovedì, e ancora il doppio confronto casalingo col Frosinone di Di Francesco e con il Servette in Europa League, prima della trasferta in casa del Cagliari di Ranieri alla vigilia della seconda pausa di campionato per le partite della Nazionale di Spalletti con Malta e Inghilterra. Tanti intrecci e tante storie di ex romanisti da raccontare.

La prima riguarda proprio il trequartista serbo, stellina del Toro di Juric e vecchia scoperta di Walter Sabatini che lo portò giovanissimo a Trigoria salvo arrendersi al prevalere della sregolatezza sul genio che l’ex ds aveva intravisto. Adesso Nemanja è forse nel momento migliore della sua carriera, tre gol in 207 minuti di gioco, decisivo nelle già citate due vittorie recenti a dispetto di un impiego non continuativo (o è subentrato o è stato sostituito in tutte e 4 le gare). Juric è contento delle due vittorie in cui ha mostrato di aver ritrovato il suo Toro, ma ovviamente non si fida della Roma, come ha detto nella conferenza stampa di ieri. È rimasto invece in silenzio Mourinho, come sempre quando la partita di campionato segue da vicino un impegno di coppa. Ma è chiaro che il portoghese “sente” sempre più  vicina la Roma a quella che ha immaginato quando a fine agosto Pinto gli ha consigliato la rosa definitiva. Il Toro peraltro gli porta bene in sei confronti totali ha vinto quattro volte e pareggiato due, in tre delle ultime quattro senza peraltro subire reti (e dalle due trasferte al Grande Torino da allenatore della Roma è tornato con due vittorie). Di conseguenza anche il suo ruolino specifico con Juric è decisamente orientato a suo favore: ha vinto tre dei quattro confronti disputati, l’unico pareggio risale alla sfida all’Olimpico nel novembre dello scorso anno, un pareggio fortunoso al 94’ dopo il vantaggio di Linetty. Curioso l’episodio avvenuto invece alla vigilia della sfida dello scorso aprile: Mou mandò in ricognizione fuori dalle mura di Trigoria Nuno Santos perché aveva ricevuto una segnalazione che avrebbe potuto essere presente nei boschi a spiare l’allenamento un ospite non gradito e Santos colse sul fatto Michele Orecchio, un collaboratore proprio di Juric.

In quel periodo Mou aveva alternato la difesa a tre a quella a 4 (nella gara con la Sampdoria) e il tecnico croato cercò in questo modo di prendersi un vantaggio. Stavolta non dovrà attendersi sorprese. Mou non ha intenzione di cambiare modulo e si affiderà di sicuro davanti a Lukaku e Dybala. Chissà se Juric avrà il coraggio di prenderli a uomo in parità numerica. Sarebbe un bel vantaggio per la Roma.

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