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IL NUMERO 23

Mancini: "Tutti conosciamo Mourinho e ora vogliamo la coppa"

Il difensore giallorosso: "Sono stanco ma felicissimo e fisicamente mi sento bene. Anche oggi i tifosi ci hanno sostenuto e il 31 maggio faremo tutto per vincere"

Gianluca Mancini a fine gara contro il Leverkusen

Gianluca Mancini a fine gara contro il Leverkusen (GETTY IMAGES)

La Redazione
19 Maggio 2023 - 01:13

Dopo la gara pareggiata in casa del Bayer Leverkusen che è valsa la qualificazione alla finale di Europa League per la Roma anche Gianluca Mancini ha parlato in zona mista rispondendo alle domane dei giornalisti: Mancini ha sia detto come si sentiva che speso parole importanti per il mister Mourinho. Ecco le sue parole.

Come ti senti dopo questa partita? 
“Contento, stanco e felicissimo”.

Fisicamente? 
“Bene, bene”.

Due finali in due anni. Te lo saresti aspettato dopo l’arrivo di Mourinho? Come ci si carica dopo una serata del genere? Quanto avete sentito l’apporto dei tifosi romanisti in questo stadio? 
“Conosciamo tutti il livello del mister e la sua esperienza internazionale, ha fatto tantissime finali. Ci ha dato qualcosa in più. Dopo la finale di Conference, che è stato qualcosa di impensabile è fantastico, volevamo alzare l’asticella e il nostro obiettivo, a differenza di altri, è arrivare in fondo quando fai le competizioni europee. Non abbiamo fatto niente però, c’è una finale da giocare e vogliamo fare di tutto per portarla a casa. Godiamoci questo momento e da domani dobbiamo pensare alle partite di campionato per prepararci al meglio per il 31. I tifosi, a parte quei mesi che non potevano venire, ci hanno sempre sostenuto. Anche oggi erano tantissimi, li abbiamo sentiti e ci hanno dato qualcosa in più per non mollare a fine partite e anche durante”.

L’abbraccio con il mister sotto il settore ospite e la gioia dello spogliatoio?
“C’è tanta felicità. Il nostro obiettivo era arrivare in finale, quando l’arbitro ha fischiato la fine è andata via tutta la tensione, l’adrenalina e sorge il pensiero di avercela fatta. Anche il mister, che ha fatto tantissime finali, si emoziona ancora e riesce a emozionare anche noi. È una cosa bella. Fare due finali consecutive è qualcosa di speciale”.

Avevate preparato così la partita?
“Sappiamo che se siamo al 100% dal punto di vista mentale e non fisico, perché lo siamo, è veramente difficile farci gol. La prima occasione l’abbiamo avuta noi col tiro di Lorenzo, poi hanno preso la traversa ed è stata una partita di sofferenza. Loro dovevano recuperare e avevano anche la spinta del pubblico, quindi ci siamo abbassati, è chiaro, ma non abbiamo timore di farlo perché è anche la nostra forza. Siamo partiti con l’idea di essere sullo 0-0, ma quando passano i minuti il traguardo si avvicina. Abbiamo portato a casa questo risultato con le unghie e con i denti”.

Quanto siete gruppo ora rispetto alla partita di tre anni fa con il Siviglia?
“Il mister ha portato questa identità forte del gruppo sin dal primo giorno. La forza del gruppo è superiore a tutto, siamo bravi giocatori ma bisogna lavorare tutti insieme. Se uno o due smettono di fare, diventiamo una squadra normalissima. Mourinho ha portato questa mentalità forte. Tutti giocano per vincere, ma tra il dire il fare c’è di mezzo il mare. A noi ha portato questa sua esperienza, non possiamo fare paragoni con la partita contro il Siviglia di tre anni fa. Non era una finale ma un ottavo. Le finali sono 50-50, ci prepareremo al meglio per affrontarla”.

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