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La sfida

Nemici ma amici: Mourinho sfida Stankovic all'Olimpico

Lo “Special One” ritrova uno dei suoi uomini nel triplete interista. Si chiamano «fratello» l’uno con l’altro. Ma domenica niente spazio per i sentimentalismi

José Mourinho seduto in panchina

José Mourinho seduto in panchina (GETTY IMAGES)

30 Marzo 2023 - 08:32

Si rivolgono l’uno all’altro usando il termine «fratello». Anzi, Mourinho nella gara d’andata parlò di Dejan Stankovic come di un «fratellino». Il tecnico serbo, in un’intervista di qualche giorno fa, ha definito lo “Special One” «un uomo e un allenatore di un’intelligenza e capacità non comuni». Domenica pomeriggio si ritroveranno di fronte, o meglio, l’uno a pochi passo dall’altro, davanti alle rispettive panchine allo Stadio Olimpico: almeno per quei 90 minuti, non ci sarà spazio per alcun tipo di sentimentalismi. Uno, Mourinho, è chiamato a far rialzare la Roma dopo i dolorosi ko in campionato contro Sassuolo e Lazio; l’altro, Stankovic, non può più permettersi passi falsi, vista la drammatica situazione in classifica.

Questione di feeling
L’amicizia tra i due, ovviamente, risale ai tempi dell’Inter. Quando, nel 2008, il portoghese sbarca in Italia, tra i senatori nerazzurri c’è proprio il centrocampista serbo. L’intesa tra i due è immediata, tanto che José affida all’ex Stella Rossa le chiavi del centrocampo. Alla prima stagione 38 presenze totali e 5 reti di Stankovic: i nerazzurri conquistano subito la Supercoppa italiana, ai rigori contro la Roma di Spalletti, quindi lo Scudetto. 

Ormai trentunenne, nel 2009-2010, il numero 5 riesce comunque a ritagliarsi uno spazio importante, anzi, decisivo fin dall’avvio: alla seconda giornata segna il gol del poker nel 4-0 rifilato al Milan nel derby. E se questa rete risulta superflua ai fini degli equilibri, lo stesso non può dirsi di quelle che arrivano in Champions. L’avventura continentale di quell’Inter non inizia infatti nel migliore dei modi: 0-0 all’esordio nel girone con il Barcellona, poi due pareggi in rimonta contro Rubin Kazan e Dinamo Kiev. In Russia, il 29 settembre 2009, Stankovic risponde alla rete iniziale di Dominguez e garantisce l’1-1. Il 20 ottobre, a San Siro contro gli ucraini, l’Inter deve rimontare due volte, prima col serbo e poi con Samuel, per strappare il 2-2. I nerazzurri si qualificano e da lì in poi compiranno una cavalcata.

Stankovic salta soltanto il ritorno della semifinale, al Camp Nou contro il Barcellona di Guardiola; nella finale con il Bayern Monaco subentra al 65’ a Chivu. La sua seconda stagione si conclude con 32 presenze e 5 gol, ma soprattutto con la vittoria del campionato, della Coppa Italia e della Champions League. A quel punto le strade si separano: Mourinho si trasferisce a Madrid, mentre all’Inter arriva Rafa Benitez. 
All’andata i due si sono ritrovati nella vittoria per 1-0 di Mou grazie al gol di Pellegrini: la speranza è che, anche domenica, il maestro possa dare una bella lezione al suo allievo.

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