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Il fattore Zaniolo: entra nel secondo tempo e ribalta il Ludogorets

In campionato all’Olimpico l’astinenza è lunga 36 mesi, 2 novembre 2019, sinistro sotto l’incrocio al Napoli. Domenica c’è il derby, che ne pensi Nicolò?

Nicolò Zaniolo sotto la Sud

Nicolò Zaniolo sotto la Sud (GETTY IMAGES)

04 Novembre 2022 - 16:03

E mica crederete di aver visto la sua versione migliore? Perché Nicolò Zaniolo, e lo sapete anche voi, può essere molto di più di quello che vi ha fatto svenire nei secondi quarantacinque minuti della sfida contro il Ludogorets. Ovvero semplicemente devastante, al punto che la panchina bulgara deve essersi chiesta perché mai Mourinho non lo avesse mandato subito in campo. Tutto è stato, però, meno che un errore. Nico nostro a Verona aveva incassato una di quelle randellate che a un comune mortale possono rompere una gamba. Fino a ventiquattro ore prima della partita, sentiva ancora un po’ di dolore su quel coscione che si ritrova, quindi meglio partire in panchina e sperare che non serva mandarlo in campo, c’è il derby domenica prossima, mica robetta.

Invece, purtroppo aggiungiamo noi, c’è stato bisogno del fattore Nico per ribaltare i bulgari, dopo un primo tempo giocato a ritmi da partita estiva, qualche occasione creata d’inerzia, ma pure qualche occasione concessa ai bulgari bravi a sfruttarne una che ci ha gelato il cuore. E allora Nico, vai in campo, pensaci te. Ci ha pensato. Riassumendo: un’occasione subito, non era passato neppure un minuto, utile comunque per capire che in campo era tornata una Roma diversa, Nico a fare la voce grossa, i compagni pronti a seguirlo. Poi in successione i due rigori procurati che Pellegrini ha trasformato nel sorpasso. Infine il suo marchio di fabbrica: Cristante gli dà un pallone a una quarantina di metri dalla porta avversaria, Nico pare non possa andare da nessuna parte, due avversari lo circondano come a fargli capire ma dove vuoi andare?In porta, la risposta nei fatti del ventidue. Li sposta di tecnica e potenza, si presenta in area, capisce il momento giusto per tirare, anticipando un tempo di gioco, pallone toccato di punta, bye bye Ludogorets. Gioco, partita, incontro. E Nico che va a festeggiare sotto quella Sud che è una garanzia di emozioni. Unica pecca (ma noi perdoniamo) la maglia sfilata che gli è costata un inevitabile cartellino giallo, ma troppa la gioia per non lasciarsi andare. Del resto Zaniolo non segnava all’Olimpico da un’altra notte europea, perché l’Europa è sempre sembrata il giardino di casa sua, quella tripletta al Bodø che stese i vichinghi per cominciare a vedere quella Conference vinta poi a Tirana proprio con un gol del ventidue. Era il quattordici aprile di quest’anno.

In campionato all’Olimpico l’astinenza è lunga trentasei mesi, due novembre del 2019, sinistro sotto l’incrocio al Napoli. Domenica c’è il derby, che ne pensi Nicolò? «Sappiamo quanto vale il derby per la gente e il campionato, sarà uno scontro diretto. Contro i bulgari abbiamo messo in campo il centoventi per cento, domenica metteremo il duecento, vogliamo vincere. Ora godiamoci questa vittoria. E’ stata una bellissima sensazione. Serviva a me, alla squadra, all’ambiente. E’ stata una vittoria di carattere, arrivata al termine di una bellissima partita. Siamo contenti del passaggio del turno. Il gol? Per me non è mai stato un problema, se arrivi tante volte davanti al portiere e sbagli è solo un problema di precisione, non ero preoccupato. Dopo Verona ho fatto ancora gol, sono periodi e sono contento quando vedo il pallone in rete. Sul mio gol ho visto che il portiere stava uscendo, avevo due soluzioni: fare il pallonetto o sotto le gambe. Ho preferito la seconda perché era sicura, non potevo sbagliare. Mi serviva una serata come questa. Siamo contenti perché sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, era un’occasione troppo importante davanti ai nostri tifosi».

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