ASCOLTA LA RADIO RADIO  
AI RAGGI X

Muro in difesa e sempre presente: Smalling sei fondamentale

Dall’acquisto quasi sfumato alle prestazioni magistrali, coi picchi in Conference. Chris in 3 anni ha conquistato i tifosi ed è leader di reparto

Chris Smalling con la medaglia della Conference League al collo (Getty Images)

Chris Smalling con la medaglia della Conference League al collo (Getty Images)

Matteo Cirulli
10 Giugno 2022 - 10:18

Cinque ottobre 2020, ore 19.50: mancano 10 minuti al termine del mercato estivo e la Roma è corta di un difensore titolare. Ansia. Per tutta l'estate è stato inseguito solamente un nome: Chris Smalling. L'inglese viene da un anno in prestito dal Manchester United in cui ha convinto tutti, giocando la bellezza di 37 partite. Alle 19.53, 7 minuti prima della fine del calciomercato, vengono scambiati i documenti: Smalling è ufficialmente un giocatore della Roma per 15 milioni di euro. Abbiamo il difensore titolare.

La seconda stagione dell'inglese sembra uscita da un libro di Robert Louis Stevenson, con un alternarsi di ottime prestazioni e problemi fisici. Smalling gioca infatti 27 partite (il buon dottor Jekyll), ma ne salta addirittura 30 (il temibile mister Hyde). Sorgono inevitabilmente i primi dubbi intorno al numero 6 della Roma: alcuni definiranno la cifra spesa appena un anno prima eccessiva, altri diranno che comprare un trentenne è stato uno sbaglio a prescindere e che sarebbe stato meglio prendere un giovane di prospettiva. Ma il tempo è galantuomo e lo conferma ancora.

Nella stagione appena conclusa, la terza in giallorosso, Chris Smalling gioca 38 partite tra campionato e coppe, 2.902 minuti, e viene sostituito solamente in 3 occasioni: una in Conference, al 70' contro lo Zorya a risultato già in cassaforte (esce sul 3 a 0, cinque minuti prima del 4° gol firmato Abraham); due in campionato, la prima contro l'Empoli, al 90', per un infortunio alla coscia che gli costerà un mese di stop, e contro lo Spezia, al 64', sempre per una noia fisica, che non gli impedirà tuttavia, la giornata successiva, di annullare l'attacco dell'Atalanta, in quel meraviglioso 4 a 1 al Gewiss Stadium di Bergamo. Partita in cui segna anche il gol del momentaneo 3 a 1, riportando l'andamento sotto il controllo romanista dopo l'autogol fortuito di Cristante.

Sì, perché Smalling trova anche la via del gol in questa stagione, e quelli firmati in Serie A sono tutti importanti. Sblocca il risultato nella partita spinosa contro lo Spezia dopo solo 6 minuti, ma soprattutto trova il gol che completa la rimonta contro la Salernitana all'85', regalando 3 punti e un urlo di gioia ai tifosi dell'Olimpico, che fino a 6 minuti prima credevano di assistere alla seconda sconfitta consecutiva (tre giorni prima quella col Bodø nell'andata dei Quarti di Conference). Chissà che non sia stato proprio il gol di Chris in campionato a dare la necessaria fiducia per la gara di ritorno.

Anche guardando esclusivamente alla sua zona di appartenenza, la difesa, i numeri lo esaltano: durante la stagione, considerando tutte le competizioni, non è mai stato ammonito, e in campionato commette appena 9 falli (per contestualizzare, meglio di lui nella Roma hanno fatto solo Maitland-Niles e Spinazzola, che insieme non arrivano neanche lontanamente al minutaggio di Chris). L'inglese è una certezza quando si gioca palla a terra, così come in quota: è infatti il calciatore con la percentuale più alta di duelli aerei vinti (79,4%) in Serie A tra i giocatori che ne hanno tentati almeno 50. Qualcuno lo definirebbe un vero e proprio muro difensivo, e nel corso della stagione l'ha dimostrato più volte: è il quarto calciatore nel massimo campionato italiano per tiri bloccati (1,12 per partita), dietro solo a Erlic (1,57), Caldara (1,37) e Luiz Felipe (1,30).

Le prestazioni di Smalling quest'anno influiscono anche sui 21 clean sheet tra campionato e Conference. Ma perfino quando la Roma riesce a subisce gol, come nella partita d'andata contro il Leicester, il difensore inglese risulta sempre tra i migliori in campo, lottando su ogni pallone e difendendo il risultato acquisito. Proprio come in Sliding Doors, celebre film di Peter Howitt del 1998, ci sono due Roma diverse: quella che alle 20 del 5 ottobre 2020 ipoteticamente non riesce a chiudere l'acquisto di Smalling; e quella reale che invece riesce a scambiare i documenti proprio allo scadere. Siamo riusciti a entrare in tempo nella metropolitana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: