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Come si riorganizza la Roma con i nuovi ruoli di Fienga e Baldissoni

Riassetto societario dopo le uscite di Baldini e Gandini. Pallotta: "Guido ci condurrà in questa fase di crescità e sviluppo, Mauro avrà la visione d'insieme"

Guido Fienga in tribuna in compagnia di Massara, Baldissoni, Totti e Monchi, di LaPresse

Guido Fienga in tribuna in compagnia di Massara, Baldissoni, Totti e Monchi, di LaPresse

25 Gennaio 2019 - 08:50

Cresce la Roma e si prepara alle nuove sfide anche la società, rafforzando le sue figure interne (Guido Fienga, innanzitutto, nominato nuovo Ceo) e cercando migliori equilibri soprattutto in vista dell'approvazione ormai vicina del progetto dello stadio, a cui si dedicherà, con l'attenzione che la questione richiede, Mauro Baldissoni, da ieri «vicepresidente esecutivo» della società. Nel comunicato ufficiale, arrivato ieri a sancire il rimpasto stabilito nei recenti incontri con Pallotta a Boston e Miami, sono riportate anche le parole del proprietario del club: «Guido condurrà la Società verso la prossima fase del nostro percorso di crescita e di sviluppo. Sarà lui il responsabile delle attività quotidiane e dei progetti a lungo termine del Club, nel processo che sta portando l'AS Roma a diventare una Società economicamente sostenibile e di successo, dentro e fuori dal campo». Per quanto riguarda invece Baldissoni, Pallotta ha dichiarato che «il nuovo ruolo gli consentirà di dedicarsi maggiormente alla visione d'insieme del Club, portando a termine il progetto legato allo Stadio della Roma, step fondamentale per consentire alla nostra Società di competere sul campo ai più alti livelli possibili». Il rimpasto è un altro punto di assestamento alla luce del passo indietro di qualche tempo fa di Franco Baldini (attualmente in Sudafrica) dal Comitato Esecutivo del club.

Fienga è alla Roma da ottobre 2013, quando ha lanciato e realizzato il Progetto Media del Club, oggi ritenuto uno dei più all'avanguardia in Europa, integrando TV, Radio, Social e Magazine in un'unica media farm. All'inizio ha collaborato anche alle vicende legate allo stadio con l'allora braccio destro di Pallotta, Mark Pannes, poi allontanato dal club. Fienga è anche uno dei partecipanti alla Commissione diritti TV per la cessione dei diritti domestici ed internazionali della Lega Calcio Serie A. Precedentemente è stato amministratore delegato di Dahlia Tv, l'emittente poi liquidata che aveva acquisito i diritti di alcune società del calcio italiano, ha realizzato varie start up di successo nel settore Media e Telecomunicazioni lavorando in Sistemia, in Wasserman, diventando uno dei manager di punta di Wind, fondando Tellas e divenendo amministratore delegato di Estel. Negli ultimi mesi le sue deleghe sono aumentate e adesso il suo percorso interno di crescita è stato sancito con questa nomina a Chief Executive Officer, che è anche un po' di più del "semplice" amministratore delegato, ruolo rivestito fino al 2018 da Umberto Gandini.

E ora di fatto Fienga affiancherà Baldissoni, il vero deus ex machina della Roma americana, l'unico in grado di resistere nella compagine fin dal primo giorno. La vicepresidenza avrà per lui una connotazione decisamente "operativa" perché ad esempio lui siederà nel Consiglio di Amministrazione con tutti i poteri di firma, ma Fienga no, e sarà Baldissoni ad avere la «visione d'insieme» su ogni aspetto del club. In più a luglio diventerà papà e probabilmente questo nuovo assetto potrebbe consentirgli di godere anche di qualche ora in più da dedicare a se stesso e ai suoi affetti, cosa che da quando è cominciata questa avventura, e sono ormai di fatto otto anni, non gli è praticamente mai stata possibile. Per Monchi, infine, non cambierà niente: lui resta il faro della direzione sportiva, con tutto il suo staff a disposizione con cui lavora a tempo pieno, con grande efficienza e in piena autonomia, in un clima di continua collaborazione con gli altri vertici del club. E Totti? Lui, come gli disse un giorno Franco Baldini (episodio raccontato da Francesco nel suo libro), non ha bisogno di alcun ruolo. Lui è Totti, «nel biglietto da visita basta scrivere quello». E comunque sta completando il suo "corso" quotidiano da dirigente proprio all'ombra di Baldissoni, Monchi e Fienga, sempre a contatto con la squadra. E continuerà a lavorare nella stessa direzione.

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