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Il TAS dà ragione al Newell's Old Boy per il caso Ponce

Il club argentino aveva presentato un'azione legale alla Fifa per la cessione dell'attaccante allo Spartak Mosca. La cifra contestata si aggira sul milione

Ponce ai tempi della Roma (Getty Images)

Ponce ai tempi della Roma (Getty Images)

La Redazione
24 Novembre 2021 - 09:21

Nuovi sviluppi per quanto riguarda il caso Roma-Newell's Old Boy relativo alla cessione di Ezequiel Ponce dai giallorossi allo Spartak Mosca. A maggio del 2020 il club argentino ha presentato una causa contro la Roma alla Fifa, accusando il club giallorosso di aver aggirato un accordo legato alla cessione di Ezequiel Ponce. Tutto parte dall'accordo iniziale tra Roma e Newell's che prevedeva, oltre un corrispettivo fisso, il 40% sulla futura rivendita dell'attaccante. Nel momento in cui la Roma ha però ceduto Ponce allo Spartak Mosca, secondo il Newell's, la società italiana avrebbe inserito nella trattativa un calciatore della Primavera (il portiere Andrea Romagnoli) ipervalutandolo, operazione finalizzata ad abbassare il costo del cartellino della punta, così da abbassare di conseguenza la cifra sulla quale calcolare il 40% dovuto alla formazione argentina. La cifra contestata e richiesta dal Newell's alla Roma è di un milione di euro, ovvero il 40% della valutazione attribuita nell'operazione al portiere (2.5 milioni) e, secondo loro, sottratta a quella di Ponce.

È oggi arrivata una prima, ma non definitiva, sentenza del Tas, che dà ragione agli argentini. Questo il comunicato ufficiale emesso dal club argentino sul proprio sito: "Il Newell's ha ottenuto una vittoria importante davanti al Tribunale Arbitrale Internazionale, che non è ancora definitiva, ma rappresenta un passo importante verso l'obiettivo. Il Consiglio di Amministrazione del club informa che, nell'ambito di un ricorso promosso da CA Newell's Old Boys per i diritti derivanti dalla cessione del calciatore Ezequiel Ponce, è stata ottenuta una sentenza favorevole presso la Corte Arbitrale dello Sport (TAR o TAS) con sede in Svizzera. Nella fattispecie, il TAS ha agito in seconda istanza dopo una risoluzione della FIFA. Il lodo arbitrale in questione non è ancora definitivo, poiché il Club incriminato può ricorrere al giudizio ordinario dello Stato svizzero.I termini della decisione sono tutelati nella riservatezza della procedura arbitrale disciplinata dalla normativa TAS".

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