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Ma che calcio dite?

Oggi i club discutono in una strana assemblea: ecco le strategie

Ieri la pace apparente: parole al miele tra il presidente Dal Pino e il Ministro Spadafora, lo stop non sarà mai formalizzato dalla Lega

01 Maggio 2020 - 07:30

I lavoratori oggi si fermano, per quanto possa sembrare quasi offensivo il pensiero per i rappresentanti di moltissime categorie professionali costrette a casa dal virus e senza più futuro. Ma loro, i presidenti e gli amministratori delegati della Lega di Serie A, no, non si fermano: e stamattina, alla seconda convocazione fissata alle 11,30, si riuniranno in videoconferenza per la più anomala delle Assemblee di Lega dei tempi recenti. Di fronte lo spettro dello stop al campionato ormai apertamente evocato dal ministro Spadafora (stop che finanziariamente, come abbiamo visto, tanto spettrale non sarebbe) e soprattutto una spaccatura interna che non riguarda solo i club apertamente dissidenti come Brescia (Cellino) e Torino (Cairo), ma anche quei club che dicono di voler giocare, ma in realtà non sembrano disposti a farlo. Ci sono molti grandi club (tre dei primi quattro dell'attuale classifica) e quasi tutti quelli che non hanno più niente da chiedere al torneo, oltre a quelli in odore di retrocessione. Ma lo stop dalla Lega non sarà mai formalizzato, per motivi ormai noti.  

A decretarlo sarà semmai il Governo. Anche ieri Spadafora ha evocato la decisione: «Bisogna lanciare un appello alla Lega Serie A per finire qui polemiche e scontri. Il calcio deve essere un simbolo di leggerezza, passione e gioco e deve dividerci solo il tifo per le nostre squadre del cuore. In questi giorni, il comitato tecnico scientifico sta incontrando le varie componenti del mondo dello sport per avere degli approfondimenti sul protocollo della ripresa degli allenamenti che la Figc aveva proposto. Diciamolo chiaramente: se questo protocollo porterà ad un accordo tra il comitato tecnico scientifico e la Figc, gli allenamenti riprenderanno e questo avrà un riflesso significativo sulla ripresa dei campionati. Viceversa, sarà il Governo a decretare, per motivi di evidente emergenza sanitaria, la chiusura del campionato, anche creando quelle condizioni affinché il mondo del calcio paghi il meno possibile i danni di questa emergenza». 

Puntuale la risposta del presidente della Lega Dal Pino: «Apprezzo molto le parole del Ministro Spadafora e il suo appello. Da parte della Lega Serie A c'è stata e sempre ci sarà disponibilità a un dialogo costruttivo. È un momento tremendo per il Paese e per il mondo, solo uniti e compatti se ne uscirà insieme. Naturale che la Lega Serie A voglia giocare a pallone, sarebbe contro natura dire il contrario. Se sarà possibile farlo rispettando norme e protocolli sanitari, bene. Altrimenti ci atterremo rigorosamente, come abbiamo sempre fatto, alle decisioni del Governo. In questo senso la mia sintonia con il presidente Gravina è assoluta».

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