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"prisma"

Caos Juve, Agnelli: "Non era solo il Covid, ma tutta la m***a che c'è sotto"

Continuano a emergere nuove intercettazioni sull'inchiesta che sta investendo i bianconeri. L'ex presidente: "Oltre agli ammortamenti c'è tutto ciò che non si può dire"

Paratici, Nedved, Agnelli e Cherubini

Paratici, Nedved, Agnelli e Cherubini

La Redazione
02 Dicembre 2022 - 12:51

Dopo le dimissioni del CdA bianconero degli scorsi giorni, continuano a emergere sui giornali diverse intercettazioni dalle carte dell'"Inchiesta Prisma" che hanno come protagonisti numerosi dirigenti della Juventus in diversi momenti nel tempo. "Non era solo il Covid e lo sappiamo bene - dice l'ex presidente bianconero Andrea Agnelli a Maurizio Arrivabene in un'intercettazione del settembre 2021 - abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda... perché è tutta la merda che sta sotto che non possiamo dire". Agnelli fa riferimento proprio ai temi che sono sotto la lente d'ingradimento della Procura di Torino, come quelli delle plusvalenze o la "manovra stipendi". "Abbiamo sempre corso dei rischi - disse lo stesso Agnelli in un dialogo con John Elkann riportato da Repubblica - e si sono sempre trovati dei correttivi strada facendo"; "Si però - rispose Elkann - come avevi detto anche tu da parte della direzione sportiva...si sono allargati. C'è tutta una serie di operazioni che loro hanno fatto", "Esatto - chiudeva Agnelli - facendo eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze: se ti crolla il mercato, ti crolla il mercato!".

La Gazzetta dello Sport ha pubblicato un dialogo tra Agnelli e l'ad dell'Atalanta Luca Percassi: "Su un numero di elementi che abbiamo - dice l'ex numero 1 juventino io in questo momento devo stare fermo, perché abbiamo Consob, Guardia di finanza e qualsiasi cosa che ci stan guardando sugli ultimi due anni. Allora io vorrei chiudere questa roba qua e poi tornare a mettere a posto, consapevole di quello che abbiamo, le varie situazioni". Poi Percassi continua parlando di una lettera sul passaggio del difensore centrale Romero (passato prima dalla Juve ai bergamaschi e poi al Tottenham il cui ds era diventato Paratici, grande protagonista di tutta l'inchiesta): "Io quella non potrò mai tirarla fuori, perché dovessimo andare in giudizio viene fuori che ho fatto falso in bilancio".

Sui giornali emergono anche diverse dichiarazioni di Cherubini, attuale ds della Juventus: "Siamo stati arroganti sul mercato - riporta La Stampa - E con Ronaldo si è innescato il nostro circolo vizioso, perché i soldi di Pogba li abbiamo spesi per pagare due clausole".  E ancora, parlando di Paratici con il direttore finanziario Stefano Bertola: "In due anni hai buttato tutto alle ortiche: 700 milioni messi dagli azionisti. Hai messo tutto a rischio. Perché un giorno hai deciso mandare via due persone che probabilmente era giusto mantenere". "Giuro che ho avuto delle sere che tornavo a casa e mi veniva da vomitare solo a pensarci”, avrebbe aggiunto lo stesso Cherubini in altre intercettazioni riportate da Repubblica.

Paratici è stato protagonista di un'intercettazione di una telefonata con il dg del Pisa Giovanni Corrado (non indagato) riportata dal Corriere della Sera che per gli investigatori farebbe emergere delle "partnership" con società terze e conseguenti "opacità dei rapporti di debito/credito". Nell'atto verrebbero citate Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli e Udinese e altre squadre di serie inferiori e straniere e le parole dell'allora dt bianconero riguardo al giovane attaccante Lucca: "L'ho sempre fatto, l'ho fatto con Caldara... l'operazione devi farmela fare a me! Dammi retta, l'operazione la faccio io anche per il Pisa! Tu devi darmi solo le linee, il resto lo metto a posto io. L'ho fatto per il Genoa tutta la vita, l'ho fatto per l'Atalanta tutta la vita, l'ho fatto per il Sassuolo tutta la vita. Quando io ho i parametri dopo sistemo tutto".

 

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