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Le conseguenze

Caso Juventus: si va verso il rinvio a giudizio

In un mese la pronuncia del Gup. Tempi più stretti per la giustizia sportiva. L'avvocato Stagliano: "La pena più aspra comporterebbe l’esclusione dal campionato"

Andrea Agnelli

Andrea Agnelli

01 Dicembre 2022 - 10:00

Nessuna quiete dopo la tempesta in casa Juve. Il cielo su Torino sembra muoversi cupo sulla famiglia Agnelli, per parafrasare un gruppo musicale che nel capoluogo piemontese è nato. I riflettori del calcio sono puntati lì per diradare le nebbie e chiedere giustizia. Tanto da far levare la voce più istituzionale per tentare di mitigare la burrasca: "Se vogliamo andare al linciaggio di piazza non è un problema, ma stiamo calmi perché temo che quel tema possa riguardare altri soggetti - le parole del presidente della Figc Gravina - Non mi piace l’idea di sanzionare prima che ci sia un processo". Ma è evidente che il cataclisma delle dimissioni del cda del club provochi ancora scossoni nell’ambiente juventino. Secondo un’indiscrezione riportata dai media in orbita Rcs, anche la sfera tecnica sarebbe stata sul punto di seguire le orme di Andrea Agnelli e compiere un passo a ritroso, ma le dimissioni di Allegri e del Ds Cherubini sarebbero state respinte. Al di là dei retroscena, le cronache hanno svelato come perfino parte della tifoseria organizzata bianconera abbia accolto con soddisfazione le dimissioni di una dirigenza con la quale da anni si erano interrotti i rapporti. Chi resta al fianco della Casa madre ha invece recepito la notizia con smarrimento e ora trema al pensiero delle conseguenze. Che come in passato corrono su due fili: giustizia ordinaria e sportiva. La prima porta a una probabile richiesta di rinvio a giudizio, che può arrivare già domani. Il Gup deciderà se accoglierla entro un mese, comunque prima dell’assemblea dei soci prevista per il 18 gennaio. I reati contestati da Consob e Procura vanno dal falso in bilancio agli artifici contabili sugli stipendi alle false fatturazioni. Oltre agli ormai ex consiglieri di amministrazione indagati, sotto accusa è anche la Juventus come persona giuridica, per reati tributari e abusi di mercato. Un iter che non si preannuncia breve e al quale dovrà far fronte il nuovo cda, che sembra allestito ad hoc per traghettare la nave fuori dalla bufera giudiziaria.

La Juventus è però a rischio anche sul fronte prettamente sportivo, che invece avrà tempi differenti, come ha spiegato direttamente a Il Romanista l’avvocato Mario Stagliano, fra i massimi esperti in materia, anche per l’esperienza da vice capo dell’Ufficio Indagini Figc. "La giustizia sportiva ha già acquisito gli atti dell’inchiesta, il che vuol dire che non aspetterà l’esito di quella penale. Ma bisogna andare con i piedi di piombo, per ora si tratta soltanto di ipotesi accusatorie. Ci sono validissimi collaboratori in grado di accertare eventuali responsabilità sotto il profilo sportivo. Ma il principio di responsabilità si ferma un gradino sotto quella ordinaria". In queste ore però fioccano le congetture sulle eventuali sanzioni in caso di accertamento dei reati contestati. "L’ipotesi più grave contempla conti alterati e partite debitorie non portate a bilancio, per consentire ai conti l’equilibrio necessario all’iscrizione al campionato. In questo caso la pena più aspra comporterebbe l’esclusione dal campionato, ma resta difficile da dimostrare. A scendere, le altre sanzioni sono la retrocessione, la penalizzazione e la sanzione puramente amministrativa. Un’ipotesi quest’ultima che mi stupirebbe, fra le fatture false, la famigerata carta dei 20 milioni a Ronaldo e le quattro mensilità non contabilizzate come debito a bilancio. Se la giustizia sportiva accertasse le accuse, il minimo sarebbe la penalizzazione. Ma per ora si tratta soltanto di deduzioni".

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