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Serie A, si riparte ma Tommasi lancia l'allarme: «Rischio contagio per i calciatori»

L’8 e il 9 marzo si giocano le sei partite rinviate della 26esima giornata. Il presidente Aic: «Porte chiuse? Tra i giocatori c’è chi è d’accordo e chi è preoccupato»

Damiano Tommasi presidente Aic

Damiano Tommasi presidente Aic

06 Marzo 2020 - 08:53

Domenica 8 e lunedì 9 marzo sono le date scelte dalla Lega di Serie A per recuperare le sei partite della 26esima giornata (settima di ritorno) rinviate per l'emergenza Coronavirus. Partite da giocare rigorosamente a porte chiuse come sarà per tutte le altre in programma fino al 3 aprile. Ad aprire la domenica alle 12.30 sarà Parma-Spal (visibile su Dazn), il programma delle 15 prevede Sampdoria-Verona (Sky) e Milan-Genoa (Dazn), alle 18 sarà il turno di Udinese-Fiorentina (Sky), la domenica verrà chiusa da Juventus-Inter alle 20.45 (Sky). Sassuolo-Brescia si giocherà lunedì alle 18:30 (Sky).  Di conseguenza la prossima giornata (ottava di ritorno) slitta interamente di un turno e così via tutte le altre, con l'introduzione di un infrasettimanale programmato per il 13 maggio. Le ultime 2 giornate di campionato si giocheranno come da calendario il 17 e il 24 maggio.

La Lega di serie A ha fissato anche le date di recupero per tre dei quattro incontri rinviati nella 25esima giornata (sesta di ritorno): Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Torino-Parma si giocheranno mercoledì 18 marzo tutte alle 18.30. L'unico recupero da fissare resta Inter-Sampdoria: non è stato possibile indicare una data a causa degli impegni dei nerazzurri nelle coppe, «sarà riprogrammata nel primo giorno utile», si legge nel comunicato ufficiale.

«La salute pubblica è fondamentale. La nostra posizione è stata chiara fin da subito - sono state le parole del presidente della Juve, Andrea Agnelli, in merito alla decisione di giocare a porte chiuse fino al 3 aprile - Dovevamo essere sicuri che fosse la comunità scientifica a dire cosa si può fare e cosa non si deve fare. Le autorità dovevano stabilire una linea guida ed è quello che è avvenuto. Le istituzioni sportive devono muoversi sulla direzione indicata dalle autorità e approntare le giuste soluzioni, considerato che l'impatto del nostro mondo ha anche una valenza sociale».

Tommasi: «Calciatori a rischio»

«In serie A è stato deciso di giocare a porte chiuse: lo accettiamo. Tra i calciatori c'è chi è d'accordo per andare avanti giocando senza pubblico o comunque con il pubblico dopo il 3 aprile, e chi invece è preoccupato. Ora noi prenderemo tutte le precauzioni, ma rischiano anche i calciatori in campo: e in caso di un contagio, le regole di quarantena valgono anche per i professionisti». Lo ha detto il presidente dell'Associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, intervenuto anche in merito ai prossimi Europei. «La Uefa deve prendere in considerazione la possibilità di spostare l'Europeo, dando tempo ai campionati di arrivare a termine: il problema Coronavirus non è solo italiano. Altri sport hanno deciso di non andare in campo perché c'è spazio per il calendario. Ma nel calcio non è così, non c'è spazio né tempo: e si è deciso di giocare, per altre considerazioni, a porte chiuse». E intanto la Fifa sta valutando il rinvio delle partite di qualificazione ai Mondiali 2022 e alla Coppa d'Asia 2023.

Porte chiuse anche in serie B

Dopo la serie A, anche la serie B si è adeguata al decreto governativo sulle manifestazioni sportive. Spezia-Pescara giocata mercoledì sera è stata l'ultima partita a porte aperte fino al 3 aprile in Italia per almeno un mese. «La Lega B, in ottemperanza a quanto varato dal Governo in merito all'emergenza sanitaria derivante dal Covid-19, comunica che le gare della Serie BKT e del Campionato Primavera 2 si disputeranno a porte chiuse fino al 3 aprile», si legge nel comunicato.

Porte chiuse anche a Valencia

«Il Valencia in Champions League giocherà a porte chiuse. È una decisione definitiva». Dopo la raccomandazione del ministro della sanità spagnola Salvador Illa, la Consigliera della Sanità e Salute Pubblica della Comunità valenciana, Ana Barceló, aveva ribadito il concetto. La Uefa ha preso atto delle indicazioni del governo spagnolo e ha ufficializzato che al Mestalla si giocherà senza pubblico per precauzione contro l'emergenza Coronavirus. «In considerazione della recente decisione emessa dalla Consellería de Sanidad de la Comunidad Valenciana (Ministero della Salute di Valencia) e del comunicato della Federazione Spagnola, la Uefa conferma che la partita Valencia-Atalanta, valida come ritorno degli Ottavi di finale di Uefa Champions League, si potrà disputare ma a porte chiuse».

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