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Roma-Torino, i granata non perdono fuori casa da nove mesi come il Psg

Contro i piemontesi per riprendere dalle vittorie di fine anno. Mazzarri fuori casa è in striscia positiva, ma c’è Dzeko che gli ha già segnato all'andata

L'esultanza di Dzeko a Torino, di LaPresse

L'esultanza di Dzeko a Torino, di LaPresse

19 Gennaio 2019 - 11:36

Anno nuovo, vita nuova. Con uno sguardo al passato, ma recente. Contrassegnato da una crescita non clamorosa, ma significativa. Certificata da tre vittorie consecutive fra le ultime partite del girone d'andata e l'esordio in Coppa Italia concluso vittoriosamente e in goleada contro la malcapitata Virtus Entella. Un discreto viatico per affrontare il ritorno con un piglio differente rispetto ai primi mesi, in modo da incrementare un bottino di punti che - nonostante il recente risveglio - al giro di boa si è fermato a trenta, senza alcuna lode.

Che la Roma abbia viaggiato molto al di sotto delle proprie possibilità non c'è dubbio. Infortuni e qualche episodio sfavorevole non l'hanno aiutata, ma gli alibi stanno a zero e da qui a fine stagione è indispensabile salire di giri e innestare le marce alte. Anche perché il rodaggio si è rivelato fin troppo lungo. Tocca quindi ai giallorossi riaprire il campionato dopo le tre interminabili settimane di sosta. Si riparte dal Torino, in casa del quale la stagione era iniziata con premesse differenti rispetto a come poi si è sviluppata. Per la squadra e anche per Edin Dzeko.

Nella tana granata decisivo è stato proprio il bosniaco, con una splendida rete all'ultimo minuto propiziata dall'assolo di un Kluivert particolarmente ispirato al debutto da romanista. Da allora però il bottino di gol per il numero 9 si è incrementato ben poco: ha segnato solo in un'altra occasione, sempre nei minuti conclusivi di gara, il 6 ottobre scorso a Empoli. Il resto delle marcature stagionali (altre cinque) le ha riservate alla Champions, torneo nel quale è stato sempre protagonista, fino alla noia muscolare subita proprio alla vigilia della sfida europea contro il Real Madrid. Uno stop durato circa un mese, anche se da titolare ha giocato una sola volta da inizio novembre: a Parma, dove fisiologicamente non poteva essere al meglio delle condizioni fisiche.

Il precedente contro i granata è incoraggiante - e a loro ha segnato anche un altro gol di pregevole fattura, due stagioni fa - ma la casella delle reti casalinghe va assolutamente sbloccata da uno zero in controtendenza rispetto alle abitudini di Dzeko. Capocannoniere di campionato ed Europa League due anni fa, trascinatore indiscusso l'anno scorso, è quella in corso la fase più deficitaria della sua carriera in giallorosso. Di pari passo con quella della squadra: entrambi hanno l'occasione giusta per sfruttare il ponte fornito dal calendario e collegare i rispettivi momenti felici alla sfida di oggi col Torino.

Quello allenato da Mazzarri non è un avversario semplice, come dimostrano i numeri messi insieme a partire dalla fine della passata stagione. Fuori casa il Toro è imbattuto addirittura da nove mesi: l'ultima sconfitta lontano dal capoluogo piemontese risale al 22 aprile scorso, contro l'Atalanta 2-1. Era la trentaquattresima giornata, le due trasferte restanti valsero un pareggio a Napoli e una vittoria a Marassi col Genoa. E la serie è proseguita quest'anno, con sette pareggi e due vittorie. Un'imbattibilità esterna che Belotti e compagni condividono in Europa con due soli club: i dirimpettai cittadini in bianconero e il Paris Saint-Germain. Con il rispetto dovuto a tutti, due squadre di ben altra caratura tecnica. Cifre che però confermano come il rivale di giornata sia da affrontare con la necessaria cautela, per evitare di ripiombare in situazioni già vissute, anche quando il pronostico appariva molto più scontato.

I posti che contano sono a un passo, a due se si considerano i diretti contendenti alla quarta piazza, quella alla quale può ambire in questa fase la squadra guidata da Di Francesco. Il tecnico abruzzese dovrebbe confermare la fiducia a Karsdorp dopo la buona prova fornita in Coppa. L'esterno olandese è un altro dei giocatori in cerca di riscatto, dopo i noti guai fisici che ne hanno pregiudicato l'esperienza romana: finora sono solo due le sue presenze in campionato da titolare. Ora può essere un'arma in più nella rincorsa alla zona Champions. Gli avversari avranno impegni sulla carta più ostici: il Milan in casa del Genoa, i biancocelesti di Inzaghi al San Paolo al cospetto di Ancelotti. Per la Roma non sfruttare il turno sarebbe un delitto.

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