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Poco blau, molta grana: ecco perché i prezzi del Camp Nou sono lievitati negli ultimi anni

La diaspora catalana dal Camp Nou: i soci abbonati non vanno allo stadio e permettono al club di rivendere i loro posti a un prezzo maggiorato

Toni Padilla
22 Marzo 2018 - 12:22

Pubblichiamo un approfondimento di Toni Padilla, giornalista e storico nato in Catalogna, a capo della sezione sport del quotidiano "Ara" e collaboratore della rivista "Panenka". Il suo è uno sguardo ravvicinato sul mondo del Barça e su come si è sviluppato il fenomeno del caro-biglietti al Camp Nou.

Quando chiedi al Barça del prezzo dei biglietti per la partita contro Roma, rispondono così: «Sono prezzi ragionevoli». Ragionevoli? Sono ragioneveli nella logica interna del Barça e del Camp Nou, uno stadio che ormai da anni è tra i più costosi d'Europa, se non si possiede l'abbonamento stagionale. Prima di affrontare la Roma, il Barcellona giocherà una sola partita in casa, contro il Leganés: la maggior parte dei biglietti disponibili per una partita come questa sono quelli da 70 euro per il terzo anello. Per la partita contro la Roma, il club ha messo in vendita solo i biglietti "Vip" per tifosi blaugrana. Questi pacchetti obbligano ad acquistare assieme al titolo d'ingresso anche il servizio hostess, pasti e quant'altro. Il più economico costa 690 euro, il più costoso 1.510 euro.

Come è stato possibile?

Ma perché avviene un tale aumento dei prezzi? Ci sono diversi fattori. Innanzitutto, va detto che il club non è preoccupato di aver perso spettatori questa stagione, poiché ritiene che si tratti di un caso molto specifico. Quest'anno il Barça ha infatti perso 15mila persone per partita rispetto alla stagione precedente, ma i motivi possono essere tanti: la partita col Las Palmas è stata giocata senza spettatori per gli incidenti legati al referendum sull'indipendenza il 1° ottobre . Inoltre, l'afflusso di turisti è calato dopo gli attacchi terrositici ad agosto e la tensione politica della Catalogna, che ha fatto abbassare la richiesta di biglietti. E le prime partite della stagione del Barça, senza Neymar e dopo una sconfitta pesante in Supercoppa, non hanno portato molti spettatori locali. Ma ultimamente, con il ritorno del turismo e del buon gioco, la media spettatori si è già riportata sui livelli degli anni precedenti, tornando a portare grandi benefici a un club che punta a diventare ricco anche grazie ai biglietti.

Barcellona è diventata una delle principali città turistiche al mondo e il Camp Nou la sua attrazione più visitata. Nella stagione 2016-17 quasi due milioni di persone hanno comprato biglietti generando profitti per 36 milioni di euro nelle casse del club. La partita contro il Las Palmas, giocata senza pubblico, ha comportato una perdita di 3,5 milioni di euro. Il Barça sta aumentando il prezzo dei biglietti per due motivi: in primis, perché c'è sempre qualcuno disposto a pagarli di più. E poi per non dover aumentare il prezzo degli abbonamenti dei socis, i soci del club catalano.

Posti vuoti, tasche piene

Attualmente, circa 80mila tra i soci del Barça sono abbonati allo stadio. Ma di questi, in media, solo 40mila circa frequentano effettivamente il Camp Nou. In media, circa 27mila abbonati del Barça optano per il sistema "seient lliure" (posto libero): attraverso il sito web, notificano che non occuperanno la loro posizione e danno al club il permesso di vendere quel biglietto. Il Barça concede al soci il 50% del prezzo del biglietto rivenduto. Ci sono abbonati che, non andando allo stadio, recuperano il 95% del prezzo dell'abbonamento stagionale. Il Barça ha dovuto limitare questa cifra al 95% dopo aver scoperto casi di abbonati che così guadagnavano più di quanto avevano speso per abbonarsi. I biglietti liberati dagli abbonati vengono messi in vendita principalmente per i turisti. Solo il 5% dei biglietti venduti dal Barça sono acquistati da altri socis non abbonati.

Soci, abbonati e turisti

Perché una cosa è essere socio, con diritto di voto nelle elezioni alla presidenza del club, e un'altra è essere abbonato. Il Barça ha ora 150mila socis, ovvero più dei posti allo stadio. Pertanto, gli altri soci devono aspettare una lista d'attesa oppure comprare biglietti individuali per ogni partita. Ma sono i turisti quelli che più acquistano i biglietti singoli e, in molti casi, lo fanno all'interno di questi prodotti "Vip" che consentono al Barça di guadagnare un sacco di soldi.

Il Barcellona è inoltre il top-club europeo con gli abbonamenti più economici: sono otto anni che non aumenta il prezzo degli abbonamenti. Quello nella tribuna principale costa 1.100 euro, mentre il più economico 132. L'idea è quella di non giocare con i sentimenti né col denaro dei socis, dal momento, a differenza di molti altri club, possono scegliere il presidente alle elezioni. Il Barça è come un partito politico che ha la necessità di accontentare chi ha il diritto di voto: non solo l'abbonato paga poco, ma ha anche la possibilità di recuperare denaro non utilizzando il proprio abbonamento.

Il risultato di questo sistema è uno stadio in cui, nelle partite di campionato, il 50% dei tifosi presenti non sono abbonati. Sono i tifosi blaugrana di tutto il mondo che fanno sì che il prezzo dei biglietti sia più costoso. Un sondaggio dice che nelle partite del campionato spagnolo, il 35% de i tifosi presenti sono turisti. In fin dei conti, i tifosi della Roma sono vittime del fatto che visiteranno uno stadio in cui c'è sempre gente disposta a pagare molto per vedere Messi in azione. «Abbiamo questi prezzi perché c'è molta domanda per vedere i migliori giocatori del mondo», dicono da dentro il club.

Qualcosa si muove

I tifosi blaugrana come vedono tutto ciò? C'è un dibattito molto acceso, dal momento che il Barça è un club specializzato nei dibattiti interni. Molti sostenitori lo vedono di buon grado, in quanto sanno che questo sistema genera ricavi che consentono di continuare a pagare i campioni. Altri sono invece critici. Il gruppo "Seguiment FCB", nato tre anni fa per promuovere la "cultura" della trasferta e richiedere prezzi più bassi, ha dato ragione alla proposta de Il Romanista, ricordando che «dobbiamo lottare per prezzi più giusti per i tifosi locali, ma anche per quelli in trasferta. È necessario un patto per trovare prezzi giusti».

Molti socis si lamentano di non poter ottenere gli abbonamenti che sono nelle mani di persone che di solito non vanno in campo. Nel caso del Bayern Monaco, gli abbonati che non usano l'abbonamento personalmente possono addirittura perderlo, mentre nel caso del Barça c'è un premio economico se non lo si usa. Il risultato è uno stadio con bel calcio, ma senza cuore. Per lottare contro questo, questa stagione è nata la "Graderia d'animació", ovvero la tribuna del tifo. Un modo organizzato di portare cori, tifo e colore nello stadio. Ma questa è una storia diversa.

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