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Di Francesco: "Con il Chelsea la stessa mentalità delle altre gare. Schick non sarà convocato"

L'allenatore della Roma ha parlato in conferenza stampa in vista dei blues: "La gara d'andata deve essere un punto di partenza. Defrel e Manolas da valutare"

La Redazione
30 Ottobre 2017 - 14:16

L'allenatore della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di Champions League contro il Chelsea. Queste le sue parole:

All'andata la più bella gara della stagione. Domani partita da giocare come a Londra o un punto è meglio di zero?

Noi non abbiamo giocato al tutto per tutto, ma nel modo che rappresenta la nostra identità. Voglio la stessa mentalità delle altre gare in cui potevamo fare dei gol in più, la gara dell'andata, come ho già detto, deve essere un punto di partenza per cui cerchiamo di continuare questo percorso.

Aggiornamenti su Schick?

Il ragazzo ha avuto un piccolo fastidio nel calciare nel penultimo allenamento, è stato fatto un nuovo esame che non ha evidenziato problemi, non ci sono lesioni. Ma siccome ha questo fastidio faremo allenamenti individuali per sopperire a questo problema, non l'ho utilizzato perché non era a posto. Ma negli altri punti di vista sta bene, solo nel calciare è limitato. Non sarà convocato per la gara con il Chelsea e lo valuteremo per la Fiorentina.

Quanto è importante il rinnovo di Fazio? Ma sopratutto quanto è importante il difensore argentino per la Roma?

Sono contento per lui, se l'è meritato sul campo. Dimostra prestazione dopo prestazione di essere leader della nostra difesa, è diventato importante, si pensava fosse meno adatto per la difesa a quattro ma sta imponendo la sua personalità sia in difesa sia in impostazione. Lavora tanto con la linea come voglio io, è cresciuto tanto ed è un valore aggiunto per noi.

Informazioni sulla formazione? Nainggolan sarà più spostato in avanti?

Chiederemo a lui dove vuole giocare adesso. Sicuramente sono tutti pronti, potrei anche mettere la stessa formazione del Bologna tranne Radja che giocherà dall'inizio, poi la posizione la decideremo insieme dopo. Non voglio dare vantaggi a nessuno, a nome mio dirò che non saprete della formazione oltre Nainggolan. Voglio tutti pronti. Sì al turnover, ma cercherò di mettere in campo la squadra che ritengo opportuna per portare a casa il risultato.

Arrabbiato e preoccupato per i tanti infortuni? Ci sono cause o solo semplice casualità?

Non credo nelle casualità anche se in qualche situazione lo è, specialmente nell'infortunio di Peres che si è fatto male all'otturatore che non sappiamo neanche cosa sia. Forse neanche io so dove sta... Noi lavoriamo per le soluzioni, ma voglio dire che si può parlare di tutto ma nella mia testa c'è solo il Chelsea, noi dobbiamo essere più uniti che mai. So che ci sarà una grande cornice di pubblico e mi auguro che sia per tutti una grande festa. Voglio positività attorno alla squadra, la mia squadra darà il massimo. Poi ritorneremo a parlare di questo, stiamo cercando soluzioni ma è inutile parlarne qua ed è anche una cosa interna, le valutazioni si stanno facendo perché non credo alla casualità.

Defrel sarà convocato?

Lo valuterò nell'allenamento di oggi, sia lui che Manolas. Vedremo se saranno tra i convocati o meno.

Si aspetta un Chelsea tatticamente diverso rispetto alla gara d'andata?

Fondamentalmente David Luiz l'ha utilizzato come centrocampista, quindi il centrocampista in più c'era. Forse le sue caratteristiche erano diverse rispetto ad altri. Il sistema era un 5-3-2 o 3-5-2 in fase offensiva. Come volete voi. Credo che per quello che ho visto Conte possa giocare con i due trequartisti, poi domani magari ci stupirà. Vedremo. All'andata avevo preparato entrambe situazioni di gioco. Sia da subito sia a partita in corso. Ovvio che se dovesse rientrare Kantè potrebbe cambiare qualcosa anche per loro. Kanté è un giocatore molto importante per loro. Secondo me domani giocherà con i due trequartisti.

L'importanza delle palle inattive? E la fase difensiva proprio sulle palle inattive?

Ho cambiato in difesa, prima mettevo sempre una difesa a zona, in tutte le situazioni. Però ho optato in base alle caratteristiche per una marcatura a uomo, l'importante è che non si improvvisi, cerco di dare certezza ai calciatori. Sulle punizioni laterali siamo sempre a zona, ci muoviamo assieme. Sono scelte che fanno parte di un bagaglio anche in base ai giocatori. Per quanto riguarda quelle offensive studio sempre qualcosa di nuovo che possa mettere in difficoltà gli avversari.

Con le piccole grande solidità difensiva, con le grandi meno. Questione di qualità o quando si alza il ritmo si fa più fatica?

Penso che questo sia andare a trovare un po' il pelo nell'uovo... La grande forza nostra in questo momento è quella di concedere poco agli avversari. Ultimamente di Alisson ricordo solo una parata, l'ultima su Masina. Nelle altre situazioni non è stato impegnato e questo significa che lavoriamo bene in tutto il blocco, non solo la difesa. Poi se analizziamo quando prendiamo i gol troveremo sempre un difetto nostro. Nei gol presi e in quelli che si fanno dico sempre che c'è un margine di errore, la squadra migliore è quella che sbaglia meno. Con l'Inter ne abbiamo presi alcuni per qualche posizionamento, questo fa parte di un percorso di crescita ma mi auguro di prenderne sempre meno.

Per fuorigioco provocati, palloni recuperati nella metà campo avversaria e partite a porta inviolata, la Roma è ai vertici in Europa. Le squadre italiane siano tornate ad altissimo livello?

Credo che sia cresciuta la mentalità e l'idea di voler prendere queste cose. Il fatto di stare nella metà campo avversaria significa tenere gli avversari lontani dalla tua porta. Il fatto di mettersi sotto la traversa ad aspettare di prendere gol non può essere un vantaggio... Ognuno ha il proprio pensiero, quello di stare nella metà campo avversaria è il mio. Poi non è che giochiamo per mettere gli altri in fuorigioco, noi cerchiamo di tenere la squadra corta. Questo è un ragionamento di squadra, credo che il sistema italiano stia crescendo come mentalità. Poi rispondo anche alla domanda fatta a Radja (fa bene saltare una partita o toglie qualcosa dal punto di vista del ritmo?, ndr), ero dalla sua parte fino a qualche tempo fa. Nella logica di ogni calciatore si vuole giocare sempre, ma poi capiscono che vantaggio possono avere che vuol dire recuperare forze mentali e fisiche. Il fatto di poter fare cambi tocca anche Radja che è stato il centrocampista più utilizzato, dato che riesce a reggere più partite consecutive per caratteristiche personali.

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