ASCOLTA LA RADIO RADIO  

Pagelle Roma-Crotone: decide sempre Kola, Gonalons la mente

Ecco voti e giudizi di Fabrizio Pastore sulla partita di ieri sera allo Stadio Olimpico

26 Ottobre 2017 - 10:10

Vince la Roma. Basta questo per trovare una nota di felicità all'interno di uno spartito un po' troppo piatto, considerato l'ostacolo non insormontabile. Vittoria di misura, grazie a un rigore di Perotti a inizio gara. Poi i soliti due pali e poco altro degno di nota, se non la difesa che termina imbattuta per la sesta volta in nove partite e svetta su tutte le altre, come la migliore del campionato in assoluto.

ALISSON 6
Serata da spettatore non pagante per 89 minuti. Allo scadere decide di partecipare alla gara e si concede una scorribanda palla al piede sulla trequarti che mette a dura prova le coronarie dei romanisti. Nel recupero blocca un destro di Simic che sapeva troppo di beffa per essere vero.

KARSDORP 6,5
Non gioca una partita ufficiale da cinque mesi, eppure offre un antipasto (leggero) delle sue potenzialità. La corsa è impetuosa, la personalità non manca, in un paio di occasioni si libera anche al tiro, senza troppa fortuna. Non è ancora la Locomotiva ammirata in Olanda, ma il vagone è finalmente arrivato sui binari. Giusti.

FAZIO 6,5
La serata non è delle più impegnative, ma la facilità irrisoria con la quale la Roma continua a non prendere gol né a subire occasioni pericolose, porta la sua firma. Esce sempre palla al piede e testa alta, elegante anche nella serata più sciatta della s quadra.

MORENO 6
Seconda presenza consecutiva da titolare, tutto sommato di o rdinaria amministrazione, contro attaccanti non temibilissimi e accanto a un compagno che basta guardarlo per sentirsi sicuri.

NAINGGOLAN 6
Evanescente Ninja. Unico punto fermo in mezzo a una catena che continua a veder ruotare uomini, alle sue spalle come avanti: forse perde la bussola e non incide come al solito. Spaesato.

GONALONS 6,5
Chiamato per mettere ordine al posto di Capitan De Rossi, svolge il compito diligentemente. E riesce anche a prendersi qualche libertà ulteriore, partendo più di una volta palla al piede in azione personale. Il passo non è da centometrista, ma il cervello calcistico è veloce.

GERSON 6
Mezzo passo indietro rispetto alla convincente prestazione di Londra. Mezzo passo avanti verso la continuità. Quando utilizzerà un tempo di gioco in meno, con quel sinistro, innesterà la marcia in una sola direzione. Quella giusta.

ÜNDER 5,5
Arruffone. Per le doti tecniche che lo caratterizzano, notevoli, e per le aspettative che lo accompagnano, alte, è lecito attendersi più di una semplice iturbizzazione.

DZEKO 6,5
Ancora una volta il più pericoloso, l'ennesimo palo a fermarne l'ascesa in classifica cannonieri: la traversa colta sotto la Sud ancora trema. Occasioni a parte, lavora come sempre un'infinità di palloni in fase di rifinitura. Cala nel finale, complice la stanchezza.

PEROTTI 6,5
L'ultimo gol era datato 28 maggio, il giorno dell'addio di Totti. E sotto gli occhi dell'ex Capitano in tribuna, segna da par suo. Rigore lento e angolatissimo. Basta (ma non avanza) per portare a casa i tre punti.

DEFREL 5,5
Rientra dopo un mese d'assenza: lo smalto non è quello dei giorni migliori, la precisione difetta in fase di controllo e soprattutto al tiro. Ha l'occasione per il raddoppio sul sinistro, la spreca girando fuori dal limite.

PELLEGRINI S.V.
Sedici minuti più recupero al posto di Gerson.

FLORENZI S.V.
Dentro per Karsdorp nel finale

 

IL MIGLIORE - ALEKSANDAR KOLAROV 6,5
Ancora decisivo. Sta diventando una piacevolissima abitudine, quella di trovare il serbo sul podio dei migliori in campo. Il piglio da leader neanche fa più notizia, l'intesa ultra collaudata con Dzeko meno che mai. Se la Roma sfonda spesso a sinistra non è certo un caso. Fin dalle primissime battute bullizza l'avversario di turno che si frappone fra lui e quella corsia mancina dove si conferma padrone. Pronti via e una sua bomba d'esterno sfiora l'incrocio. Passano pochi giri d'orologio, e entra in area dalla sua zona di competenza, costringendo Mandragora al fallo da rigore trasformato da Perotti. Poi sferra una punizione velenosissima che vale il decimo palo del campionato. Nella ripresa si dedica ai cross per i compagni. E al grugno mostrato agli avversari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA