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Roma-Milan, Di Francesco: "Non ho parlato con la squadra dopo Charkiv"

"Per costruire la mentalità vincente ci vuole tempo. Quando giocavamo io e Cafu si andava a cena insieme, ora si condivide tutto sulla playstation o sul telefonino"

La Redazione
24 Febbraio 2018 - 13:04

Alla vigilia della ventiseiesima giornata di campionato, Eusebio Di Francesco ha presieduto la conferenza stampa prima di Roma-Milan rispondendo alle domande dei cronisti presenti nella sala stampa del centro tecnico 'Fulvio Benardini' di Trigoria:

È il periodo più delicato della stagione?
Sono tutti delicati i periodi, ma è vero che i margini d'errore vanno limitati. Dobbiamo volere fortemente il terzo posto e provare a passare il turno con in Champions.

Gattuso ha dato una scossa al Milan in classifica ed ha recuperato i giocatori chiave
Il Milan è un'ottima squadra, credo che Gattuso abbia dato un buon gioco, il 4-3-3 esalta le loro caratteristiche per questo ritengo che Rino abbia davvero lavorato bene.

Schick può giocare titolare? Dzeko sta bene?
Stanno tutti bene, Schick si è allenato con continuità e potrebbe giocare dall'inizio. Come ho sempre fatto nelle partite ravvicinate, farò una turnazione. Non inbase ai senatori, come ho sentito dire. Schick si è allenato bene e potrebbe giocare titolare.

Cosa visiete detti con la squadra dopo Charkiv?
Mi piace questa domanda che mi consente di chiarire cose non vere. Dopo la partita non parlo mai con la squadra nè il giorno stesso e nè il giorno dopo, sono stato il primo ad andae a letto dopo la partita. Preferisco analizzare le cose a freddo, non a caldo per non dire cose sbaglaite. Ho parlato con la squadra ieri e come messagio ho voluto dire che in Champions possiamo passare il turno ed in campionato possiamo fare bene, ma dobbiamo rimanere in partita più a lungo, non dico 90 minuti ma almeno 70 che sarebbero il top per portare a casa i punti.

La posizione di Nainggolan non lo ha reso più pericoloso
Mi fate sorridere con questa domanda. Mi avete massacrato dicendomi che doveva giocare più avanti. È una questione mentale, deve ritrovare forza e determinazione che ha, aldilà del sistema di gioco. Abbiamo rotto questo pregiudizio sul sistema di gioco. Avrei voluto che facesse 10 gol da trequartista e darvi ragione, ma l'importante è sempre la Roma. Io alleno la Roma, l'importante non è il singolo ma la Roma, non i senatori. Ciò che mi interessa è l'obietttivo finale, cercare di portare la Roma a fare delle prestazioni di squadra importanti.  Sono sicuro che Nainggolan tornerà ad essere quello che conosciamo.

Il nostro giornale ha parlato con Cafu. Cosa manca alla Roma attuale per arrivae a quel livello mentale?
Cultura e tempi differenti. Bisogna costruire una mentalità. La mentalità passa attraverso le regole, la progettazione e la continuità. All'epoca si costruì qualcosa perchè per la maggior parte i giocatori erano insieme da tanti anni, aldilà di alcuni innesti come Batistuta. Questo fu fondamentale aldilà dei tecnici che negli anni ci sono stati e in ultimo Capello. Non possiamo paragonare oggi a quegli anni, sono epoche diverse, generazioni diverse. Prima si aveva l'abitudine di andare a fare una mangiata insieme, oggi si condividono giochi sulla playstation o sul telefonino.

Si può fare il 4-3-3 senza De Rossi?
Le caratteristiche dei giocatori sono alla base dei sistemi di gioco. Si può tornare al 4-3-3, la capacità della squadra è avere la forza di poter utilizzare entrambi i sistemi. L'interpretazione dei moduli nella gara è quello che conta: nel primo tempo contro lo Shakhtar il 4-2-3-1 è stato fatto benissimo, nel secondo tempo meno, forse si sarebbe dovuto tornare al 4-3-3. Quello che mi fa arrabbiare è la mancanza della ricerca di quello che avevamo preparato, che può succedere, ma credo sia un aspetto mentale. Io alleno in un certo modo, cerco sempre che la squadra dia continuità in queste cose e dobbiamo migliorare col tempo.

Schick e Defrel possono giocare con o al posto di Dzeko?
Possono anche giocare con lui. Abbiamo provato Schick con Dzeko senza avere risposte positive alcune volte, invece in altre ha fatto bene. Quando la squadra perde mi chiedete di Schick, ma nelle ultime tre giornate, dopo tre vittorie, nessuno me lo ha chiesto. Sia lui che Dzeko sono forti e importanti e possono fare il centravanti più di tutti in questa squadra. Defrel è più un jolly dell'attacco, può giocare anche dietro la punta. Perciò è più facile che giochi l'uno o l'altro in questa partia piuttosto che insieme.

Pallotta ha parlato delle radio romane, tornando sul discorso di come vogliano affossare la Roma. Lei cosa ne pensa?
Non ho sentito le dichiarazioni e non ascolto le radio. E' una mia scelta, rispetto tutti ma non lo faccio perché devo mantenere grandissimo equilibrio. Non conosco l'argomento, se mi riportate qualcosa rispondo, ma non conosco l'argomento.

Ha capito meglio perchè lei è il quattordicesimo in altrettante stagioni dopo Capello a sedersi su quella panchina?
Allenare una grande squadra non è facile. Qui si vive di alti e bassi, ero consapevole di trovare questo ambiente e queso tipo  di gioe e difficoltà, ma quello che non mi piace quando si tirano somme e bilanci prematuramente. Sicuramente nella gestione ci sono stati dei problemi se ci sono stati tutti questi allenatori, ma io sono contentissimo di affrontare questa avventura, ma io sono sempre me stesso e sono coerente con il modo di fare sia fuori che all'interno del mio spogliatoio e continuerò ad esserlo.

Nainggolan sta bene fisicamente? Florenzi?
Il fatto che Radja abbia avuto un problema al polpaccio era risaputo. Posso dire qualche numero? Nell'ultima gara, a livello fisico ha fatto una delle migliori prestazioni. A livello tecnico-tattico poi è un'altra cosa, le scelte che si fanno durante una gara sono fondamentali. nainggolan è in crescita cosiì come tutta la squadra.

La continuità che manca, come è possibile che questo avvenga visti gli obiettivi? Come intervenire?
Cercando di stimolare sempre la squadra ogni giorno. La linea difensiva era scappata bene sul primo gol, avevamo preparato bene certi concetti ma nell'attimo in cui è calata l'attenzione abbiamo preso gol. L'attenzione è alla base di tutto per avere continuità in gara. E' un fttore inconscio, volevamo tutti un risultato positivo. Ma non l'abbiamo fatto, dobbiamo leccarci le ferite e fare tesoro degli errori anche per il campionato. Ci vuole continuità e questa si ottiene solo allenando, allenando, allenando.

L'esclusione di El Shaarawy in Champions in favore di due esordienti come Defrel e Schick, come mai?
Anche Cengiz, l'ho preferito a lui e ha fatto gol, ho sbagliato anche lì. Più che il pedidree contano le condizioni psicofisiche dei calciatori, ho fatto questa scelta perchè non lo vedevo al top della condizione, sia fisicamente che mentalmente, ritenevo altri più pronti per la partita, visto che dovevo portare due difensori e due centrocampisti con Florenzi non al meglio. Non l'ho fatto volentieri, ma ho dovuto scegliere, ed è toccato a lui. E' un ragazzo intelligente, ci ho parlato e sa che deve ritrovarsi e tornerà un giocatore importante per noi. Dispiace fare queste scelte, ma è stata una scelta tecnica. Inutile inventarsi o nascondersi dietro altro.

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