Colombo rischia a lasciar troppo correre, ma se la cava
Arbitraggio all’inglese? No, all’italiana stile nuova guardia. Questo l’orientamento dell’Aia, anche guardando alle direzioni di gara internazionali

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Arbitraggio all’inglese? No, all’italiana stile nuova guardia. Questo l’orientamento dell’Aia, anche guardando alle direzioni di gara internazionali. Certo è che il rischio, poi, è di andare troppo al contrario rispetto alle abitudini, spesso malsane, di casa nostra. Così Andrea Colombo sceglie di arbitrare Fiorentina-Roma, anche se pronti via è molto fiscale per l’ammonizione comminata a Bryan Cristante quanto commette fallo appena fuori il limite dell’area su Dodo lanciato verso il centro e in zona pericolosissima. Bravo poi il capitano designato ieri a tenere il campo senza esagerare per tutta la partita.
La gara scorre a buon ritmo tendenzialmente corretta fino al 42’ quando Gudmundsson viene ammonito per un fallo su Celik che gli aveva rubato palla. Nella stessa azione rimedia anche il giallo Pioli, anche se le proteste sembrano pacate. Due minuti dopo paradossi del calcio moderno: calcio d’angolo netto non concesso a Soulé.
Nella ripresa al 19’ Tsimikas trattiene Dodo. Colombo ci pensa e poi lo ammonisce. Al 23’ Wesley entra duro in ritardo su Gosens. Altro giallo. Ancora Gosens mette in difficoltà Celik e rimedia un pestone non visto da Colombo e giallo evitato. Subito dopo rischia Pablo Marì che sbraccia su Dybala: ammonizione (ma rischia anche di più) per proteste. A 10’ dalla fine rosso in panchina per la Fiorentina: il team manager Ottaviani.
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