Ne sentiranno il botto
Se per un attimo millantassi interesse per l’intero movimento calcistico, anziché solamente per la sua parte migliore, l’unica possibile: la ROMA

(MANCINI)
Se per un attimo millantassi interesse per l’intero movimento calcistico – anziché solamente per la sua parte migliore, l’unica possibile: la ROMA – sarei costretto a sottolineare che stanno facendo rotolare il pallone sopra un campo...minato. Chissà se sono inconsapevoli, incoscienti, presuntuosi o egoisti, oppure tutte queste cose messe insieme, nel continuare a seppellire rischi per questo meraviglioso sport e, soprattutto, per tutti coloro che lo tengono ancora in vita: i tifosi. Quelli che, solamente per dirne una, non potranno andare in Australia, a febbraio, per assistere a Milan Como. Sì, in Australia. No a Brescia, Cremona o in qualsiasi altra parte della ragione, o d’Italia, ma a quasi diciassettemila chilometri da San Siro.
E mentre allontanano il campionato da chi ancora lo ama... fanno fare, però, al calcio un altro passettino di avvicinamento verso la Kings League sperimentando in serie C – C come cavie? – la Football Video Support: next stop inizio partita uno contro uno e, perché no, magari a braccio di ferro tra capitani. Bello, no?!? Bello come questo interminabile calciomercato di cui si lamentano tutti ogni anno per poi, la stagione successiva, riprogrammarlo con la stessa scadenza che fa giocare me contro te oggi e, forse, pure domenica prossima ma con un’altra maglia addosso. Un prolasso che fa segnare te oggi contro quelli e, magari, domani per quelli. O che mette seduti in panchina altri ancora perché nessuno è riuscito a capire per chi stanno giocando o per chi giocheranno... un po’ come quando, da ragazzini, una partita iniziava in sei e finiva con trenta scalmanati a rincorrere il pallone senza nemmeno conoscere bene le squadre.
Ma che importa. Questo, d’altronde, è il movimento che piange miseria ma che, ogni estate, consegna centinaia di milioni di euro ai procuratori dei giocatori rendendoli gli attori principali di ogni trattativa e mortificando, in tutti i sensi, la figura del direttore sportivo. E così, come un buco su una conduttura dell’acqua, ogni anno escono fuori dal mondo del calcio, impoverendolo, cifre a chissà quanti zeri destinate ad arricchire padri, fratelli, cugini, amici e amanti dei calciatori. Non si stanno rendendo conto che un giorno quell’acqua finirà e che, a quel punto, non sapranno nemmeno più come lavarsi la coscienza...
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