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Per la Roma

Da Lorenzo a Christian: cresciuti con il nome della Roma

Un bambino con la maglia del Capitano giallorosso, ci fa ritornare nella mente quali siano le nostre origini

Pellegrini Roma Nizza

Pellegrini Roma Nizza (As Roma via Getty Images)

30 Luglio 2022 - 11:32

Questo bambino nel cuore di ROMA, e con la ROMA nel cuore, si chiama Christian. Ve lo dovete immaginare la sera del 21 luglio, aspettando la mezzanotte, al Pantheon in mezzo a tanti altri Romanisti come lui. Sì, Christian – prima che un bimbo, un figlio, uno scolaro o qualsiasi altro ruolo nella sua vita – in questa storia vorrebbe essere definito proprio così: un Romanista.

Un Romanista per mano con suo padre, con la bandiera nell’altra e la maglia di Lorenzo Pellegrini addosso. Ecco, quel nome sulle sue spalle è una carezza per tutti coloro che vogliono continuare a considerare questa squadra di nicchia, differente da qualsiasi altra. Già, perché se riuscissimo per un attimo a fermarci e a tornare con i piedi per terra – dopo essere scesi da questo frenetico ottovolante che è diventato il calcio – ci accorgeremmo che, da generazioni, abbiamo il privilegio di essere rappresentati in campo da ragazzi che, proprio come oggi Christian, sono cresciuti nella speranza di realizzare il sogno di giocare per la squadra della loro città. La nostra.

Abbiamo fame di futuro ma grazie a bandiere come Lorenzo Pellegrini, e a quella fascia sul suo braccio, abbiamo anche, però, le radici ben salde nel terreno. E in questa torrida estate romana – di sampietrini, grattachecche, fette di cocomero e stuoli di aghi di pino a terra – loro due, Christian e Lorenzo insieme, rappresentano una cartolina giallorossa da spedire dritta al cuore di chi non si accontenta.

Parlo di quelli che, la scorsa settimana, hanno invaso il centro di ROMA sotto gli occhi increduli dei turisti che continuavano, semplicemente, a guardarli-guardarci scattando fotografie che poi – una volta tornati a casa – non avranno saputo spiegare. Quella di Christian, di fotografia, però gliela spiego io: è un bambino a cui suo padre, Adriano, è riuscito, con la cura che si dedica alle cose a cui si tiene per davvero, a trasmettere l’amore per questa squadra come fosse un valore di famiglia.
Io non so se riuscirà mai, un giorno, a giocare per la ROMA. Ma so che oggi – lui come me, te: noi – attraverso Lorenzo Pellegrini in qualche modo riesce a scendere in campo. Per chi non segue il calcio è poco, per noi tutto.

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