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STAKANOVISTA

Roma-Wolfsberger, Veretout fa tredici: in mezzo è il totem

Senza sosta. Negli ultimi due mesi Jordan ha disputato 12 gare consecutive per novanta minuti. È lui il perno del centrocampo di Fonseca

Jordan Veretout è il perno del centrocampo romanista, di LaPresse

Jordan Veretout è il perno del centrocampo romanista, di LaPresse

12 Dicembre 2019 - 10:13

Quando nella fase di avvicinamento alle partite si ipotizzano possibili formazioni, esiste un ruolo in particolare sul quale in pochi hanno dubbi. Uno dei due mediani davanti alla difesa è stato, è, sarà Jordan Veretout. Quando poi a un'ora dall'inizio delle partite la Roma pubblica la distinta consegnata all'arbitro, puntuale arriva la conferma. Nessun azzardo. L'unico a puntare al tredici è proprio lui, lo stakanovista francese. Negli ultimi due mesi ammontano a dodici le presenze consecutive del numero 21 - fra Europa League e campionato - e tutte per novanta minuti. Una serie cominciata il 6 ottobre scorso con la gara casalinga contro il Cagliari e arrivata (per il momento) alla sfida di San Siro con l'Inter, disputata il 6 dicembre. All'interno della sequenza una serie di prestazioni maiuscole, impreziosite da due reti decisive, entrambe su rigore, specialità nella quale ha cominciato a cimentarsi in giallorosso dopo gli errori di Kolarov. La prima al Napoli, che ha sancito la vittoria. La seconda in coppa, nella trasferta di Istanbul, determinante per il prosieguo del cammino europeo della Roma, che ha spalancato le porte al successo per 3-0.

Le due fasi

Al di là della precisione dal dischetto, che può essere estesa alla grande capacità di rendere pericolose tutte le palle inattive, l'ex viola appare indispensabile per la naturale propensione a svolgere entrambe le fasi con qualità e quantità. Regista aggiunto al fianco di Diawara, quanto mediano di lotta quando si tratta di interdire. E soprattutto straordinario corridore, capace di attraversare il campo palla al piede anche nei minuti conclusivi del match, quando tutti gli altri sono in debito di ossigeno, mentre lui sembra averne riserve infinite. Tutte doti che inducono Fonseca a sceglierlo sempre e comunque e a non risparmiargli nemmeno gli scampoli finali di partita. È vero che nei mesi presi in esame la squadra ha dovuto fare a meno di Cristante, l'altro centrocampista di ruolo oltre all'ex viola e al guineano, facendo di necessità virtù con Mancini in mezzo nel periodo di assenza di Diawara. Ma è anche vero che nelle ultime settimane la fase emergenziale si è esaurita: l'ex atalantino è tornato nel suo ruolo naturale al centro della difesa e il rientro di Pellegrini e degli altri trequartisti avrebbe potuto permettere anche un arretramento del numero 7 nella coppia di centrocampisti puri.

Nella gara di stasera contro il Wolfsberger Lorenzo potrebbe riposare, anche per i postumi di un problema al piede e qualcosa dovrebbe cambiare anche nella batteria di trequartisti alle spalle di Dzeko. Probabilmente sarà ballottaggio fra Mkhitaryan e Zaniolo al centro della linea, con Ünder a destra e Perotti sul versante opposto. Certo è che a guardare loro le spalle toccherà ancora a Veretout.

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