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A bocce ferme

Sentiamoci tutti favoriti

Ora il Bodo è ufficialmente fra le squadre più odiate della nostra storia. La fortuna non è stata dalla nostra parte, ma se il mister pensa positivo facciamolo anche noi

Cristante, Kumbulla e Vina al termine di Bodo/Glimt-Roma (AS Roma via Getty Images)

Cristante, Kumbulla e Vina al termine di Bodo/Glimt-Roma (AS Roma via Getty Images)

10 Aprile 2022 - 08:47

Ora il Bodo è ufficialmente fra le squadre più odiate della nostra storia, una escalation fulminea e recente dovuta ai 10 gol subiti in 3 soli incontri all'interno di questa stagione; antipatici loro, i dirigenti, i tifosi, il posto, la regione, il paese, tutto. Anche forti, perché sono anche forti, i risultati del periodo parlano per loro, e ora hanno guadagnato un posto fra i club più ostili ai nostri colori. La partita di giovedì alla fine è risultata anche equilibrata, non bellissima, ma con dei valori, decisa da due episodi ai limiti del grottesco: il tiro deviato e l'incertezza di Rui Patricio in stile Pau Lopez e la punizione inutile col colpo di testa loro finito in gol, colpo di testa di uno del quale non ricordo il nome, che passeggiava tranquillo nell'area nostra come fosse a Piazza Navona. Allora sul primo episodio c'è da dire che il tiro non era affatto irresistibile, ed è la deviazione che lo rende equivoco. Poi il nostro portiere non si mostra a suo agio e niente, fortunati loro, sfortunati noi, quando si sommano questi due elementi, il gol l'hai già preso. E infatti l'amo preso. Sul secondo episodio invece è incomprensibile il comportamento di Viña, che prima regala una punizione inutile, e poi devia in rete il colpo di testa loro, dove quello che è più grave è la punizione provocata, non il gol, anche quello deviato, perché anche lì si tratta di sfortuna, e contro la sfortuna non c'è niente da fare. Anche se non è avanzato nessuno a coprire sul giocatore loro, per quanto il suo compagno che ha battuto la punizione avesse fatto ampi segnali ai compagni della seconda linea di entrare in area, perché gli altri erano più o meno tutti marcati. Quindi due gol viziati da deviazioni, per questo direi che ai gialli ha detto solo che bene. Ci hanno creduto, certo, ma anche noi negli ultimissimi minuti, se solo avessimo cominciato un po' prima.

Pellegrini fa un gol dei suoi, a tasso tecnico stellare, difficilissimo. Il portiere loro gli nega la doppietta. Abraham si divora un gol, più o meno come aveva fatto al derby, e cioè facendo tutto super bene tranne l'ultimo pezzo, però il ragazzo fa reparto da solo e speriamo che Dio ce lo mantenga. Alla fine la Roma ha avuto le occasioni più nitide, e ha perduto il confronto per due episodi sfortunati e sfavorevoli che noi stessi abbiamo determinato, in un luogo dove non è possibile non tener conto del fattore campo, che vuol dire ambiente generico ma anche il campo proprio. Impensabile che nel 2022 si debba giocare su una superficie del genere. In più c'è da dire che i cambi stavolta non hanno portato il beneficio che ci saremmo aspettati. Poi il freddo ha fatto il resto. Credo che a questo punto sia giusto rimandare il dibattito a dopo il turno di ritorno che consumeremo a casa, all'Olimpico in uno stadio già pieno. Mister Mourinho ha detto che si sente favorito, e allora sentimose tutti così. In una stagione così bella per i tifosi con gli spalti sempre pieni sarebbe ora di recuperare quello striscione bianco che ha accompagnato la Roma degli anni 80 nelle partite in casa delle competizioni europee; stava in fondo sotto la Sud e sopra c'era scritto in rosso: NON PASSA LO STRANIERO. Daje tutti.

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