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questo è il calcio

Bravi tutti, la Nazionale ha unito: ora torniamo a contrapporci

Finiti gli Europei tutto ritorni come prima, senza compromessi, nessun giudizio benevole. Perché di un calcio senza campanilismo ce ne faremmo poco e la dimostrazione ce l’ha offerta proprio la finale con gli inglesi

Cristante e Spinazzola dopo la vittoria dell'Europeo @Getty Images

Cristante e Spinazzola dopo la vittoria dell'Europeo @Getty Images

15 Luglio 2021 - 14:00

"Il calcio è contrapposizione", parole e musica di Daniele De Rossi durante la sua ultima conferenza stampa da giocatore della ROMA. Già, calcio meno contrapposizione uguale esibizione. Esibizione, amichevole, noia e non ho detto gioia ma noia, noia, noia maledetta noia. E prima che arrivi da Marte il primo moralizzatore del nulla specifico che per contrapposizione intendo, semplicemente, la rivalità che nutre e alimenta la passione di ogni tifoseria per la sua squadra rispetto a tutte le altre, tutti gli altri. Questo discorso, naturalmente, prevede una bolla temporale che per l'intera durata di un campionato europeo, o di un mondiale, sia capace di resettare ogni differenza di appartenenza per far in modo che ogni italiano tifi per la Nazionale. E così, storia recente, tutti uniti per gli azzurri, l'inno d'Italia e applausi per Mancini, Di Lorenzo, Barella e chi più ne ha più ne metta. Bene!

Ad una condizione però: che finiti gli Europei, e con l'avvicinarsi del nuovo campionato, tutto ritorni come prima, senza compromessi, nessun giudizio benevole. Rimarcando le differenze invece che le similitudini perché di un calcio senza campanilismo ce ne faremmo poco e la dimostrazione pratica, pensateci, ce l'ha offerta proprio la finale dell'Italia contro l'Inghilterra. Non c'entra nulla, manco a dirlo, la violenza. Parlo, solo per fare un esempio, di quelle fragorose esultanze per un gol della tua squadra che sono anche, chissà se soprattutto, goduria all'idea che l'altra, di squadra, perda.

E qui, lo so, c'è tutta la differenza di questo mondo tra essere un tifoso e, invece, uno sportivo. Con lo sportivo, sarcastico, a chiederti perché – già dal giorno dopo la conquista della coppa – te, per dirne uno, di Chiellini ricorderai solamente le mancate espulsioni con la maglia bianconera anziché i suoi salvataggi con quella azzurra. Lui, è naturale, nel potente centrale toscano continuerà a vedere ancora il capitano della nazionale. Tu, invece, quello della Juventus. Che se non fosse visto come un nemico – sportivo, si intende – avrebbe già mollato questo sport perché quella famosa contrapposizione è anche la sua di scintilla che ancora oggi, alla sua età, gli regala gli stimoli per continuare ad allenarsi, e giocare, con quella tenacia. Fosse solo per gli applausi degli sportivi, invece, avrebbe già smesso.

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