Cogito Ergo Sud

Nella bolla del Mondiale si buca il pallone

La Spal è in Eccellenza, Il Brescia in D, lo scandalo della Salernitana… mentre si gioca un Mondiale finto sparisce il pallone. I grandi sogni sono quelli che vanno sognati, non quelli costruiti a tavolino con l’illusione di essere stati realizzati

PUBBLICATO DA Tonino Cagnucci
24 Giugno 2025 - 06:00

Un milione per un pareggio, due per ogni partita vinta, 7.5 se passi agli ottavi, quasi 14 ai quarti, 21 milioni per le semifinaliste, 30 per le finaliste, 40 per chi vince (più tutti quelli che s’è preso fino a quel momento): un totale montepremi di un miliardo di dollari. Questo è il Mondiale per Club che si sta giocando negli States, patria del football (ma americano), dell’hockey, del basket, del baseball, e pure di tanto altro, ma non sicuramente del calcio (che infatti chiamano soccer).

Dazn per avere i diritti ha pagato un miliardo. Gli stadi sono trequarti vuoti, a parte i sudamericani che andrebbero pure su Marte a seguire le loro squadre, la tifoseria più coinvolta è quella degli ultras (?!) dell’Urawa Red Diamonds, giapponesi che si muovono a tempo che manco nel nuoto sincronizzato (belli pure i tunisini dell’Esperance, soprattutto per i colori). 

Mentre accade questo, la Procura di Taranto ha chiesto il fallimento del Taranto, la Lucchese è già fallita, la Spal riparte dall’Eccellenza perché non c’è stata la possibilità di coprire una fidejussione da 700.000 euro, il Brescia dalla D. Con un pareggio di una partita qualsiasi di questo show della globalizzazione di plastica si sarebbero salvate tutte queste realtà, che non solo ai tarantini, bresciani, ferraresi ecc stanno a cuore, ma a chi semplicemente ama il pallone. Taranto ha 200.000 abitanti, a Brescia ha esordito Totti e col Brescia inaugurammo Campo Testaccio, a Lucca hanno allenato Orrico e Lippi, la Spal è tanta, tanta storia che ha sapore di calcio.

Tra il 2000 e il 2024 sono fallite 185 società, 146 in Serie C. Sarà che mentre si gioca un Mondiale quantomeno surreale è retrocessa pure la Salernitana per una classifica cambiata dopo la fine del campionato. E che se penso a Salerno penso anche ad Agostino, il confronto fra ciò che retrocede e scompare e ciò che è solo apparenza è davvero indigeribile. 

Occhio Signori del Calcio perché state creando una bolla enorme, confezionata proprio col vostro show, un gigante luccicante a cui mancheranno presto piedi e terra su cui poggiarsi. Certo se qualcuno mi chiedesse: “Ma se ci giocasse la Roma?”. Prima risponderei che se lo sarebbe meritato, poi – ovviamente – che probabilmente sarei partito per gli Usa a tifarla. E questo è insieme il motivo per cui “loro” vinceranno sempre, cioè sfrutteranno la nostra passione, ma anche quello per cui non vinceranno mai. 

Perché quella cosa che hai per una squadra, nasce in un campetto, nasce per il tuo paese, la tua città, per i tuoi colori, tu sei quella cosa che hai imparato ad amare nel cortile, o da tuo padre o per lo stadio, per l’infanzia o perché ti ha emozionato. I grandi sogni sono quelli che si sognano o vanno sognati, non quelli costruiti a tavolino con l’illusione di essere stati realizzati

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