Nomi, cose, allenatori... E una città
Qualsiasi scelta facciate sull'allenatore, che abbia una programmazione giovane, tipo a un anno, anzi a 358 giorni: quelli che mancano a Istanbul

(GETTY IMAGES)
Alla fine domenica sera è stata una Buona Domenica, passata a casa ad aspettare un miracolo a Venezia, ma nemmeno troppo. Alla fine, esito Scudetto a parte (vi prego non toglieteci le rivalità, ovvio, in un contesto di civiltà) pure la stagione non è stata male, soprattutto per chi campa di rivalità (da -18 a + 4, un derby vinto, l’altro pareggiato in rimonta, più domenica sera, passando - su tutto - per il Bodo “Glimmete”). Soprattutto per come era iniziata con il killeraggio di certi dirigenti alla Roma, l’esonero di De Rossi e l’arrivo death metal di Juric e dei suoi trofei annunciati in un comunicato. Ranieri ha fatto l’impresa, l’Europa League è il migliore dei mondi possibili sia per gli ottimisti, sia per i pessimisti, soprattutto se pensi a come stavamo dopo Como. Du’ punti sopra la B. Proprio da Como potrebbe arrivare il futuro della Roma: Fabregas. Fosse lui, viva lui, fosse lui, tra tutti gli emergenti sarebbe forse il migliore. Vediamo. Speriamo oggi. Speriamo presto. Ma, soprattutto, speriamo bene. Con una preghiera di pubblicazione: vi prego basta parlare di programmazione e/o necessariamente di “ggiovani”.
Mi dite la programmazione del Napoli qual è stata in questi anni? Ha preso Spalletti e ha vinto perché ha preso - al di là delle simpatie - un grande allenatore che aveva una squadra più che buona; poi ha preso Garcia-Mazzarri e Calzona ed è arrivato decimo (10°!). Due giorni dopo ha preso Conte che da 10° (!) e a 4.000 punti dall’Inter ha vinto lo Scudetto. Se intendete come giovane la programmazione allora vi seguo: quando è arrivato Falcao la Roma ha vinto subito lo Scudetto (Turone), è arrivato Batistuta e lo ha vinto in un girone, è arrivato Mourinho e ha vinto due coppe (sì lo so, per chi lo detesta bisogna specificare che è una). Parafrasando un allenatore che a molti piace ancora: nomi forti, destini forti. E non necessariamente “ggiovani”. In questo campionato il miglior allenatore è stato Claudio Ranieri, 73 anni, l’anno scorso la Coppa Uefa l’ha vinta uno che ne ha quasi 70; Conte è “vecchio” come esperienza. Si vince coi nomi, coi giocatori forti e con l’allenatore forte, questa è la mia formula, pensa te. Quindi qualsiasi scelta facciate, fate che sia tale, che sia una visione e che abbia di giovane solo la programmazione: quella a un anno. Anzi: a 358 giorni. Il 20 maggio c’è la finale Uefa. L’abbiamo raggiunta domenica che era il 25 maggio il giorno di Tirana, l’abbiamo presa battendo all’ultima il Toro a Torino come era successo prima di Tirana, l’andremo a giocare a Istanbul dove c’è Mou che ci ha portato là dove sogniamo di andare. E se non vi dicono nulla queste circolarità, pensate alle lacrime di Budapest: a quelle di Dybala, a quelle dei vostri figli. Che sono l’unica gioventù che ci interessa, e l’unica programmazione da fare è quella di vederli sorridere.
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