Accadde Oggi - 28 maggio 2017: "Totti è la Roma"
In un Olimpico stracolmo d'amore, i giallorossi salutano il Dieci, giunto alla fine della sua straordinaria carriera. E le emozioni arrivano anche dal campo

La straordinaria coreografia della Sud per Totti (GETTY IMAGES)
“Maledetto tempo”: il 28 maggio 2017, davanti a uno Stadio Olimpico stracolmo di spettatori e d’amore, tra le lacrime di commozione di tutti, Francesco Totti dice addio al calcio dopo una carriera leggendaria, durata ventiquattro anni, e vissuta sempre in maglia giallorossa. “Totti è la Roma”, scrive la Curva Sud al momento dell’ingresso in campo delle due squadre, e il Dieci – che parte dalla panchina – va a salutare e a ringraziare la sua gente.
In campo, la sfida col Genoa è al cardiopalma: la squadra di Spalletti deve vincere per difendere il secondo posto dall’assalto del Napoli, ma dopo 3’ si trova sotto per la rete di Pellegri; al 10’ Dzeko pareggia i conti con il suo 39° gol stagionale. Il forcing giallorosso è generoso ma confusionario: il risultato resta sull’1-1 all’intervallo. A inizio ripresa Totti, accolto da una standing ovation, entra in campo al posto di Salah: la Roma continua l’assalto, che produce i suoi effetti al 74’, quando De Rossi trova il gol del 2-1 con un sinistro sul primo palo su assist di Dzeko. Finita? Macché: Lazovic pareggia dopo appena 5’. I minuti scorrono e la Champions sembra allontanarsi sempre di più. Al 90’ punizione dalla destra di Nainggolan, sponda di testa di Fazio per Dzeko, che a sua volta fa la torre per Perotti: botta al volo dell’ex rossoblù e palla che gonfia la rete sotto la Sud. Il boato dell’Olimpico è qualcosa di difficilmente raccontabile: tutta la squadra si riversa sotto la Curva: è il degno epilogo, sofferto ma dolcissimo, alla carriera del recordman di presenze e gol in maglia giallorossa.
Dopo il triplice fischio, Francesco saluta la sua gente con un discorso struggente, quindi effettua un giro di campo che si conclude sotto la Curva Sud. È la fine di un’era ma, come recitava uno striscione esposto a Trigoria alla vigilia dell’ultima partita: “Non piango perché smetti, ma sorrido perché ci sei stato”.
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