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L'impianto

Tor di Valle, Stadio di attesa: il punto sull'iter del progetto

La Roma aspetta una risposta dal Comune. Il presidente della Lega, Micciché: «Dopo 8 anni non è concepibile». La Convenzione in più parti verrà votata nel nuovo anno

18 Novembre 2019 - 09:33

Stiamo ancora aspettando una risposta dopo 8 anni. Non è la semplice constatazione di un attesa ormai esasperante che va avanti dal febbraio del 2012, ma il pensiero di chi il calcio italiano lo gestisce in prima persona. Quel Gaetano Miccichè, Presidente di Banca IMI, e dallo scorso anno anche Presidente della Lega di Serie A. Intervistato da Il Giornale l'uomo voluto al timone della Lega da Giovanni Malagò ha fatto il bilancio della situazione del calcio del nostro paese, soffermandosi anche sugli impianti. E qui troviamo il passaggio dedicato alla nostra squadra.

«Pensi che da noi in Italia - ha detto Miccichè parlando delle differenze tra il nostro paese e l'Inghilterra - c'è un investitore americano che è venuto in Italia 8 anni fa, ha chiesto di costruire lo stadio non a due passi dal Colosseo, ma a Tor di Valle, dove c'era un ippodromo abbandonato, e sta ancora aspettando una risposta, non la prima pietra». Un pensiero semplice quello espresso dal Presidente della Lega, ma di una linearità disarmante. Perché racchiude in una sola frase quanto di grottesco e surreale accade intorno al progetto del nuovo impianto giallorosso. Sul quale va detto chiaramente che non si registrano sostanziali novità.

Le parti continuano a limare i dettagli sulla Convenzione Urbanistica che dovrà essere votata dall'Assemblea Capitolina insieme alla Variante al Piano Regolatore Generale. Questo secondo documento è di fatto pronto, e non viene trasmesso all'aula di Palazzo Senatorio per una scelta politica. La sindaca infatti sembrerebbe intenzionata a far votare tutti i documenti in un'unica seduta consiliare (anche se probabilmente di durata di almeno un paio di giorni). Questo per evitare fughe dalla maggioranza tra un voto e l'altro, a fronte anche delle inevitabile polemiche che ci saranno.

I tempi non sono ancora del tutto maturi, al punto che fonti vicine al Campidoglio spostano la data per questo passaggio chiave all'inizio del prossimo anno, con la prima cittadina pronta a ricevere i documenti completi entro la fine di questo anno. Un ulteriore ritardo su cui qualcuno avrebbe pure scommesso, ma che non spaventa i proponenti che a questo punto sono concentrati sul risultato più che sulle tempistiche.

Quello che sta costringendo a questo supplemento di lavoro, è noto ormai a tutti, è il lavoro sulla Convenzione, il contratto che legherà pubblico e privato. Sembra sempre più probabile che verranno redatti quattro documenti distinti che regoleranno i lavori sull'area di Tor di Valle. I primi tre saranno tra Campidoglio e Regione Lazio sulla Ferrovia Roma-Lido, tra Campidoglio e Città Metropolitana sull'unione di via del Mare e via Ostiense, ed infine tra proponenti e Acea sui lavori di mitigazione degli odori dell'impianto di depurazione di Roma Sud, il più grande d'Europa.

Questi tre testi, una volta approvati, confluiranno nel testo definitivo della Convenzione tra privati (che nella bozza sono Eurnova, Stadio TDV spa, e TDV Real Estate) e Campidoglio. L'intenzione dovrebbe essere quella di far arrivare i testi in aula blindati, a prova di emendamenti, e per questo si starebbe già lavorando sui singoli consiglieri di maggioranza, al fine di garantire un passaggio quanto più indolore possibile.

Non dovrebbero esserci intoppi, anche se sarà da valutare soprattutto il passaggio, preliminare, dei documenti in IX Municipio. Un passaggio che non sarà vincolante, ma che costituirà, visti i precedenti, un gustoso antipasto per gli oppositori al progetto. Nelle prossime settimane quindi è lecito attendersi che non vi siano novità eclatanti, ma che semplicemente venga concluso il lavoro sui testi in esame. Tutto per avere finalmente una risposta.

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