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L'iter

Stadio della Roma: ecco cosa manca per arrivare alla prima pietra

Dopo l'approvazione della Variante e la firma della Convenzione si dovrebbe andare in discesa: le cinque tappe che porteranno all'apertura dei cantieri

La Redazione
14 Ottobre 2019 - 09:04

Un iter che sembra infinito, quello per lo Stadio della Roma. Il vero snodo però è arrivato, perché dopo l'approvazione della Variante e la firma della Convenzione si dovrebbe andare in discesa. Ecco le tappe che mancano per arrivare alla posa della prima pietra.

La Variante al Piano Regolatore

Il Comune di Roma dovrà adottare con delibera il verbale della Conferenza. Un'adozione che conterrà al proprio interno anche la variante al Piano Regolatore Generale e che per questo comporterà un'attesa non inferiore ai 60 giorni. I primi 30 giorni sono già passati, ora il Comune dovrà in sede di Giunta approvare o respingere ogni atto emendativo presentato motivando tale decisione.

La Convenzione urbanistica

L'Amministrazione di Roma Capitale dovrà predisporre in accordo con i proponenti il contratto che regolerà i rapporti tra le parti, con obblighi, doveri e soprattutto tempistiche chiare per la realizzazione di ogni opera infrastrutturale a corredo dell'impianto. Questa fase sarà realizzata in contemporanea con la precedente e ratificata subito dopo.

Il ritorno in Regione

Il fascicolo relativo allo stadio tornerà quindi in Regione per un passaggio che darà poi l'effettivo via libera a costruire. L'esito è scontato, i tempi molto meno.

L'UE e i bandi per le opere pubbliche

A questo punto i proponenti e gli enti coinvolti dovranno predisporre i progetti e i capitolati tecnici delle opere pubbliche che andranno sottoposti al vaglio degli uffici tecnici dell'Unione Europea e solo successivamente messi a gara con bando europeo. Una fase questa che richiederà non meno di 45 giorni prima di poter assegnare ai vincitori la realizzazione delle opere.

Smaltimento e bonifica

Contestualmente alla fase di approvazione dei progetti in sede di Ue i proponenti potranno bonificare l'area di Tor di Valle. Questo include lo smaltimento dei rifiuti e delle strutture attualmente esistenti. In questa fase sarà anche possibile procedere ai rilevamenti archeologici e ambientali, da cui non si attendono particolari elementi di criticità, e che saranno propedeutici alla fase successiva, quella della cantierizzazione vera e propria.

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